Società: Piacenza, nelle farmacie la campagna delle Culle per la vita L'Associazione "Culle per la vita" e FederFarma Piacenza promuovono la diffusione di un messaggio attraverso la rete delle farmacie del territorio. Si tratta di un volantino che reca la scritta: "Non puoi tenere il tuo bimbo... Fai un gesto d'amore! Culle per la vita o parto in anonimato!". Il messaggio, come si legge sul settimanale diocesano di Piacenza-Bobbio, “Il nuovo giornale”, è indirizzato a tutte le donne e le coppie in difficoltà, che pur avendo concepito vita umana non sono nelle condizioni di diventare pienamente padri e madri. È fondamentale che l'informazione arrivi a tutti ed in particolare agli adolescenti. A Piacenza, ricorda il settimanale diocesano, la Culla per la vita è una semplice culla termica allarmata, collocata presso il Centro Manfredini, in via Beati 56/a, che consente di depositare i neonati, prima del riconoscimento del figlio biologico, che per legge deve avvenire entro i 10 giorni dal parto, in un luogo che garantisce l'anonimato dei genitori biologici e assistenza socio-sanitaria immediata al bimbo. La culla, garantisce le ideali condizioni termiche per un neonato e l'intervento tempestivo del personale sanitario preposto per il recupero del neonato. Analoga culla è disponibile a Parma all'ingresso dell'Ospedale Maggiore. L'Associazione "Culle per la vita" è impegnata nella promozione di una proposta di legge che equipari le “Culle per la vita” al parto in anonimato. Le Culle per la vita sono una rete diffusa sul territorio nazionale in tutte le regioni, con le sole eccezioni di Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Molise e Calabria. Tali culle sono per lo più gestite dai Centri aiuto alla vita, ma anche, come nel caso di Parma, da ospedali pubblici... Sul sito internet www.culleperlavita.it è consultabile l'intera rete aggiornata di Culle per la vita sul territorio nazionale. In Emilia Romagna vi sono solamente tre culle: Parma, Piacenza e Bologna. Sarebbe opportuno e auspicabile che ogni punto nascita disponesse di Culla per la Vita, che ogni punto nascita fosse organizzato per accogliere, affiancare, accompagnare e sostenere le donne che manifestino l'intenzione di partorire in anonimato e che tale affiancamento fosse disponibile fin dalla gravidanza. Perché ciò accada è necessario informare e che si sappia quali possibilità e diritti abbia la donna qualora non possa o non voglia tenere il bambino che porta in grembo. L'Associazione "Culle per la Vita" promuove dunque iniziative di informazione, attraverso la stessa proposta di legge che contiene l'obbligo per gli enti pubblici di provvedere a campagne informative continuative sul tema.Gigliola Alfaro