Il Ponte d'Oro: “Il pianeta che vorrei”, lo sviluppo sostenibile spiegato ai ragazzi. Editoriale su lavoro minorile e "diritto di giocare" Come vorrei il pianeta Terra? Lo chiede implicitamente il titolo del numero di giugno de “Il Ponte d’Oro”, mensile per ragazzi edito dalla Fondazione Missio (www.missioitalia.it) a tutti i potenziali lettori. Non solo bambini curiosi di scoprire cosa succede nei tanti angoli di mondo, ma anche educatori (insegnanti, catechisti, parroci, genitori, animatori) che cercano un aiuto per educare alla mondialità. “Il pianeta che vorrei” è, infatti, lo slogan di copertina e il titolo del dossier che approfondisce tematiche legate al futuro della Terra, a nuovi stili di vita, al rispetto del Creato, anche a costo di rinunciare a qualcosa o di perdere alcune comodità. “Certamente – si legge nell’introduzione al dossier che tratta di sviluppo sostenibile a misura di bambini – lo sviluppo è importante: fa aumentare la ricchezza, il benessere, i diritti. Ma solo se accanto alla parola ‘sviluppo’ c’è sempre l’aggettivo ‘sostenibile’: un progresso per l’umanità che tenga conto non solo del profitto, ma anche e soprattutto del miglioramento della qualità della vita per tutti i popoli (non per alcuni a discapito di altri) e per tutte le specie viventi (non soltanto per l’essere umano, a discapito del resto del Creato)”. L’editoriale fa riflettere i giovani lettori sulla fortuna di poter giocare: “Dovete sapere – mette in guardia Kizito, personaggio immaginario che firma l’articolo in prima pagina – che decine e decine di milioni di bambini in tutto il mondo sono costretti a lavorare sin dalla più giovane età. Viene loro negata la possibilità di andare a scuola, di studiare, di apprendere cose nuove perché qualcuno (a volte gli stessi genitori) li obbliga a lavorare per portare a casa qualche soldo o qualcosa da mangiare per la propria famiglia povera. Ci sono addirittura ragazzini sfruttati nelle miniere, nell’agricoltura, oppure obbligati a mendicare… Ecco perché è stata proclamata la Giornata contro il lavoro minorile, che ogni anno viviamo il 12 giugno. Per dire ad alta voce che tutti i bambini hanno diritto al gioco, all’istruzione scolastica, al divertimento, a leggere una rivista bella come questa, oppure a passare giornate in compagnia degli amici rincorrendo un aquilone”. Il viaggio in un Paese del Sud del mondo, diverso di numero in numero, stavolta conduce in Nicaragua, la terra dei vulcani dove “nulla è sicuro”: in questa nazione, tra le più povere dell’America Latina, la presenza della Chiesa cattolica è importante anche per gli aiuti ai più bisognosi, ma negli ultimi mesi il governo la sta perseguitando.Gianni Borsa