Diocesi: Vicenza, revoca di tutte le limitazioni anti-Covid nelle celebrazioni e nelle attività pastorali La Cancelleria vescovile di Vicenza ha inviato questa mattina a tutti i sacerdoti e alle comunità cristiane della diocesi berica una nota a firma del delegato ad omnia, mons. Lorenzo Zaupa, in cui si annuncia la revoca definitiva anche delle ultime limitazioni rimaste che erano state introdotte da tre anni a questa parte per fronteggiare la pandemia da Covid-19. “Nella celebrazione della santa messa – viene precisato – tutto può tornare nelle modalità consuete precedenti all’emergenza sanitaria (processione offertoriale, raccolta delle elemosine, distribuzione dell’Eucarestia). Stop all’uso della mascherina in chiesa e negli altri ambienti parrocchiali (resta consigliata solo nella visita a malati fragili e immunodepressi); si consiglia ai sacerdoti, diaconi e ministri dell’Eucarestia di mantenere la buona pratica dell’igienizzazione delle mani prima di distribuire la Santa Comunione, come pure di lasciare prodotti igienizzanti a disposizione di chi frequenta gli ambienti ecclesiali”. Inoltre, spiega la diocesi in una nota, “si raccomanda pure di sospendere la trasmissione in streaming delle santa messe, per facilitare e incoraggiare il ritorno di tutti i fedeli non impediti da seri motivi di salute alla partecipazione in presenza delle diverse celebrazioni”. Per quanto riguarda la modalità di celebrare il Sacramento della riconciliazione viene specificato che “non ci sono più le condizioni per ricorrere alla terza forma prevista dal Rituale per la celebrazione del sacramento della penitenza, autorizzata in alcuni brevi e circostanziati periodi durante la fase pandemica”. Dopo aver sperimentato in via eccezionale l’assoluzione generale senza la confessione individuale, si ritorna dunque al dialogo personale con il sacerdote e all’assoluzione dei singoli fedeli. Nella nota diffusa oggi si invita infine a celebrare ogni anno, con specifici momenti di preghiera la giornata del 18 marzo in memoria delle vittime della pandemia.Alberto Baviera