Papa Francesco: udienza, "i martiri non sono eroi" “I martiri non vanno visti come eroi che hanno agito individualmente, come fiori spuntati in un deserto, ma come frutti maturi ed eccellenti della vigna del Signore, che è la Chiesa”. Lo ha spiegato il Papa, nella catechesi dell’udienza generale di oggi, pronunciata in piazza San Pietro e dedicata alla “schiera dei martiri, uomini e donne di ogni età, lingua e nazione che hanno dato la vita per Cristo”.  Dopo la generazione degli Apostoli, "sono stati loro, per eccellenza, i testimoni del Vangelo”, ha ricordato Francesco: “Il primo fu il diacono Stefano, lapidato fuori dalle mura di Gerusalemme”. La parola “martirio”, ha sottolineato Francesco, “deriva dal greco martyria, che significa proprio testimonianza. Un martire è un testimone, è uno che dà testimonianza. Tuttavia, ben presto nella Chiesa si è usata la parola martire per indicare chi dava testimonianza fino all’effusione del sangue”. In particolare, i cristiani, “partecipando assiduamente alla celebrazione dell’Eucaristia, erano condotti dallo Spirito a impostare la loro vita sulla base di quel mistero d’amore: cioè sul fatto che il Signore Gesù aveva dato la sua vita per loro, e dunque anche loro potevano e dovevano dare la vita per Lui e per i fratelli”. “Una grande generosità il cammino di testimonianza cristiana”, ha aggiunto a braccio il Papa. “Sant’Agostino sottolinea spesso questa dinamica di gratitudine e di gratuito contraccambio del dono”, ha osservato a proposito del modo in cui quest’ultimo descriveva la figura di San Lorenzo, che “amò Cristo nella sua vita, lo imitò nella sua morte”.M.Michela Nicolais