Diocesi: Termoli, lo sport e i luoghi di aggregazione nel patto educativo. De Marcellis (Csi), “centralità della persona guida il nostro impegno”  Si è svolto ieri nella parrocchia dei Santi Pietro e Paolo a Termoli, l’incontro inserito nell’ambito delle iniziative dedicate ai 40 anni della visita di Papa Giovanni Paolo II a Termoli, dal titolo “Patto educativo e luoghi di aggregazione”, moderato da mons. Antonio Sabetta con la partecipazione del vescovo Gianfranco De Luca, rappresentanti di associazioni impegnate in varie realtà del territorio, e gli interventi di Angelo De Marcellis del Csi-Centro sportivo italiano, e Daniele Pasquini della Fondazione San Giovanni Paolo II per lo sport. “Se non vi sono presenze aggregative tutto rimane lontano e periferico”, sono state le parole di padre Enzo Ronzitti nell’introduzione durante la quale ha evidenziato la testimonianza in tal senso del percorso di crescita ed espansione vissuto dalla parrocchia e dalla città simbolicamente proprio a partire dalla visita di Giovanni Paolo II, con la crescita del volontariato e la nascita graduale di tante realtà come la polisportiva dei Santi Pietro e Paolo che ancora oggi è un punto di riferimento per tanti giovani. “La centralità della persona guida il nostro impegno. Lo sport rappresenta un polo fondamentale per l’educazione dei giovani e il loro futuro, un asse portante che ha la capacità, con il suo linguaggio universale, di conoscere persone di ogni età”, ha dichiarato De Marcellis aggiungendo quanto sia necessario ristabilire un patto educativo tra lo sport e le varie realtà come la famiglia, la scuola e la parrocchia. “Papa Francesco ci ha ricordato, durante la pandemia, che nessuno si salva da solo ma ci ricorda anche che non è possibile educare a compartimenti stagni. L’invito, dunque, è quello di costruire patto educativo coinvolgendo tutte le agenzie del territorio affinché la vita del ragazzo, tra scuola, sport, teatro, danza e altre esperienze, possa ritrovare un unico filo rosso conduttore per una crescita serena più omogenea e uniforme possibile”, ha sottolineato Pasquini che ha ribadito l’importanza del collegamento con famiglia, parrocchia, scuola, associazioni e contesto in cui si opera. Marco Calvarese