Germania: 7mila giovani tedeschi alla prossima Gmg di Lisbona Alla Assemblea plenaria primaverile della Conferenza episcopale tedesca (Dbk), in corso di svolgimento a Dresda, si è parlato ieri della 37ª Giornata mondiale della gioventù, che si terrà a Lisbona dall'1 al 6 agosto 2023. A oggi sono oltre 7mila i giovani tedeschi, sui circa quattrocentomila partecipanti per ora iscritti, che prenderanno parte all'incontro mondiale e che si sono iscritti attraverso le piattaforme ufficiali delle diocesi. La loro partecipazione sarà anche caratterizzata da pellegrinaggi diocesani e momenti di scambio con i giovani delle diocesi portoghesi, e si tratterranno in Portogallo per una o due settimane. “Il numero generale è significativamente inferiore rispetto alle precedenti Giornate mondiali della gioventù”, ha affermato il presidente della commissione per i giovani della Conferenza episcopale tedesca, mons. Johannes Wübbe, durante una conferenza stampa dedicata alla Gmg. “La situazione nella Chiesa non lascia del tutto indifferenti i giovani e alcuni si sono allontanati da essa". Uno dei punti focali dell’incontro sarà il tema della sostenibilità e della salvaguardia del creato, ha affermato Wübbe: "Anche i nostri giovani tedeschi sono consapevoli della loro responsabilità, così molti dei gruppi, ad esempio, intraprenderanno un lungo e faticoso viaggio in autobus della durata di diversi giorni per non dover viaggiare in aereo". Il presule ha evidenziato come “alcuni abbiano avviato campagne di pulizia locale per incoraggiare il consumo sostenibile e la migliore gestione dei rifiuti. Il gruppo internazionale della Federazione dei giovani cattolici tedeschi (Bdkj) durante la Gmg, il 2 agosto, parteciperà al forum sulla giustizia climatica (2 agosto 2023). Per i pellegrini tedeschi, oltre al programma regolare e completo, sarà realizzato un punto accoglienza nel centro di Lisbona: “Qui potranno vivere la pace e il relax nel giardino del Goethe-Institut, ricaricare i cellulari e lasciare rinfrancare l’anima nel vero senso della parola”, ha detto Wübbe.Massimo Lavena