Giovanni Paolo I: Luciani (scrittrice), "per lui una coscienza ecologica autentica doveva tendere al bene della persona, evitando lo spreco" “Questo Papa (Giovanni Paolo I, ndr) ha sempre cercato nella vita di ricreare il senso identitario e di comunità, di famiglia, in tutti i luoghi dove è stato. La riconciliazione per Luciani era andare a Pietralba e rientrare in contatto con la natura anche senza parlarne in modo lirico o esplicito”. Lo ha affermato, durante il forum di Greenaccord, in corso a Santa Giustina (Bl), la scrittrice Patrizia Luciani, omonima del Pontefice, che nell’opera "Un prete di montagna. Gli anni bellunesi di Albino Luciani (1912 – 1958)" ripercorre l’infanzia del futuro Ponteficea Canale d'Agordo e gli anni della formazione nei seminari di Feltre e Belluno. La scrittrice ha portato l’attenzione sulla coscienza ecologica e sul rapporto con le novità, le idee nuove verso cui tendeva l’attenzione di Albino Luciani nel rispetto però delle dottrine e dell’istituzione. Secondo la relatrice Papa Luciani è stato un precursore delle teorie per le quali le scorie dell’economia ad alto consumo compromettono anche le risorse destinate alla vita equilibrata degli uomini in una società equa: “Quattro sono le condizioni che Albino Luciani descrive come necessarie per una coscienza ecologica autentica: innanzitutto il bene della persona umana è lo scopo della produzione, e questo non si può ritorcere sulla persona stessa; inoltre il Cristianesimo insegna l’uso moderato dei beni e non lo spreco, la sobrietà. L’uomo, comunque, è inseparabile dall’ambiente naturale e le risorse del mondo non sono illimitate”. Sono "indiscutibili le molte somiglianze con Papa Francesco e soprattutto sulla sensibilità ecologica c’è questa comune lettura" che la scrittrice e docente di Lettere ha rielaborato nella sua opera, grazie anche a una parte della sua tesi di dottorato sull’episcopato veneziano di Albino Luciani, svolta presso l’Università Cattolica di Milano.Gigliola Alfaro