Consiglio europeo: Balcani, incoraggiamenti e richiesta di riforme. Restano i nodi Bulgaria-Macedonia del Nord e Serbia-Kosovo. Bosnia in stand by (Bruxelles) Il Consiglio europeo chiede l'accelerazione del processo di adesione all'Ue dei Balcani occidentali. “Siamo ben consapevoli dell'importanza di mobilitarci per incoraggiare le riforme nel campo dello Stato di diritto, dell'indipendenza della magistratura e della lotta alla corruzione. Ma spetta anche a noi lavorare con loro per cercare di risolvere una serie di controversie che hanno rappresentato o rappresentano un ostacolo”, ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. I leader europei esortano, poi, i Paesi dei Balcani occidentali a “garantire i diritti e la parità di trattamento delle persone appartenenti a minoranze”. Sulla disputa tra Bulgaria e Macedonia del Nord “abbiamo affermato la nostra volontà di trovare soluzioni il più rapidamente possibile. Il Parlamento bulgaro dovrà certamente adottare delle posizioni nelle prossime ore e speriamo che questo contribuisca a sbloccare il processo negoziale non solo con la Macedonia del Nord, ma anche con l'Albania, direttamente interessata da questa discussione”, ha aggiunto Michel. Inoltre, il Consiglio europeo ribadisce “l'urgenza di compiere progressi tangibili” per la “normalizzazione delle relazioni tra la Serbia e il Kosovo”. Dopo l'accordo politico raggiunto il 12 giugno 2022 dai leader della Bosnia-Erzegovina a Bruxelles, il Consiglio invita i leader politici a “completare con urgenza la riforma costituzionale ed elettorale”. Il Consiglio europeo è comunque “pronto a concedere alla Bosnia-Erzegovina lo status di Paese candidato”, se saranno rispettate le priorità chiave per l’Ue, come le riforme. Dunque ancora incoraggiamenti agli Stati balcanici senza, per ora, ulteriori passi ufficiali né segnali verso l’adesione, che invece erano attesi e auspicati nelle capitali balcaniche.Irene Giuntella