Centrafrica: card. Nzapalainga, “Chiesa missionaria in dialogo con tutti, anche con i ribelli” “Considero la Chiesa essenzialmente in uscita e missionaria, la necessità della missione vibra in me da sempre”. Lo ha affermato card. Dieudonné Nzapalainga, arcivescovo di Bangui, in Centrafrica, ieri sera a Roma presentando, presso la Comunità di Sant’Egidio, il libro scritto con la giornalista Laurence Desjoyaux, “La mia lotta per la pace, a mani nude contro la guerra in Centrafrica” (Libreria Editrice Vaticana). Un racconto appassionato degli anni più bui del conflitto armato tra Seleka e Anti-balaka, durante i quali solo il metodo del dialogo ha avuto successo. “Anche se tutti dicono che in Centrafrica ogni cosa è perduta io non lo penso – ha spiegato Nzapalainga –; è possibile ripartire e ricostruire. Possiamo fare dei nostri problemi un trampolino di lancio per andare avanti”. Con lui a presentare il volume, Mario Giro, politologo, ex sottosegretario agli Esteri, Bruno Joubert, diplomatico della Santa Sede, e Raffaella Scuderi, giornalista. “La vicenda centrafricana è un esempio di come si possa resistere senza piangersi addosso e senza accusare gli altri – ha detto Giro –. Le uniche autorità che rimangono nel Paese sono quelle ecclesiastiche”. Il card. Nzapalainga ha ribadito che “in questo momento di oscurità i cristiani hanno bisogno di essere delle sentinelle. Ciò vuol dire trovare un nuovo sviluppo e una nuova pace”.Gianni Borsa