Uniti nel dono: Napoli, l'impegno del cappellano del Carcere di Nisida don Gennaro Pagano Un video per raccontare l'impegno quotidiano di don Gennaro Pagano, cappellano del carcere minorile di Nisida e direttore del centro educativo “Regina Pacis” a Quarto, inaugurato nel 2020 dal card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei. Un'opera istituita e sostenuta dalla diocesi di Pozzuoli che ospita tre comunità residenziali: una penale per adolescenti (con il 30 per cento di ospiti stranieri), una penale per ragazze e donne provenienti dal carcere di Pozzuoli e una per disabili. Scuola e corsi di formazione professionale, soprattutto nell’ambito della ristorazione, sono i percorsi offerti ai giovani, a cui si aggiungono attività sportive e ricreative, vacanze comunitarie estive e invernali. Le comunità sono gratuite, non godono di contributi statali e sono sostenute economicamente dalla diocesi di Pozzuoli nel cui territorio si trova il carcere napoletano di Nisida. “La realtà di Nisida l’ho incontrata nel 2010, dapprima per motivi di studio e poi per volontariato, e da tre anni sono il cappellano del carcere minorile. Oggi questo è il mio primo servizio. – aggiunge il sacerdote nel racconto per Unitineldono.it -. Sono ragazzi che hanno molte ferite familiari, personali, di abbandono, di esposizione alla violenza fin dalla tenera età, e hanno bisogno di una nuova occasione nella vita”. Molte le storie positive di giovani che hanno portato a termine un percorso di recupero grazie all’accompagnamento e al sostegno ricevuto in comunità. Ai ragazzi di Nisida e alle ragazze dell’istituto femminile di Pozzuoli è dedicato un nuovo progetto, una startup promossa quest’anno dalla diocesi, che intende creare, al rione Terra, il più grande sito turistico d'Europa interamente gestito da giovani provenienti da istituti penali. "Dopo un periodo di formazione e un successivo tirocinio, 24 ragazzi e ragazze saranno scelti per essere assunti come guide turistiche con regolare contratto di lavoro nel sito turistico di Puteoli Sacra”. I ragazzi accompagneranno i visitatori in un percorso che si snoda tra archeologia e arte sacra, tra l’antica Puteoli, la città Romana con ancora visibili le vecchie strade, i forni con le macine quasi intatte, le botteghe e i criptoportici e il Museo Diocesano, che ospita alcuni tra i reperti cristiani più importanti del sud Italia.Filippo Passantino