Papa a Malta: incontro con i migranti, "naufragio della civiltà minaccia non solo i profughi, ma tutti noi" “Quella del naufragio è un’esperienza che migliaia di uomini, donne e bambini hanno fatto in questi anni nel Mediterraneo. E purtroppo per molti di loro è stata tragica. Proprio ieri si è avuto notizia di un naufragio in Libia: preghiamo per i nostri fratelli che sono morti in mare. E preghiamo anche per un altro naufragio che si consuma mentre succedono questi fatti: è il naufragio della civiltà, che minaccia non solo i profughi, ma tutti noi”. Ne è convinto il Papa, che nel discorso rivolto ai 200 migranti presenti oggi nel Centro migranti “Giovanni XXIII Peace Lab” di Hal Far, che normalmente ne accoglie 50, ha dato una valenza paradigmatica all’ultimo appuntamento pubblico del viaggio apostolico a Malta. “Come possiamo salvarci da questo naufragio che rischia di far affondare la nave della nostra civiltà?”, si è chiesto Francesco: “Comportandoci con umanità. Guardando le persone non come dei numeri, ma per quello che sono, cioè dei volti, delle storie, semplicemente uomini e donne, fratelli e sorelle. E pensando che al posto di quella persona che vedo su un barcone o in mare alla televisione, o in una foto, al posto suo potrei esserci io, o mio figlio, o mia figlia… Forse anche in questo momento, mentre siamo qui, dei barconi stanno attraversando il mare da sud a nord… Preghiamo per questi fratelli e sorelle che rischiano la vita nel mare in cerca di speranza. Anche voi avete vissuto questo dramma, e siete arrivati qui”. “Le vostre storie fanno pensare a quelle di migliaia e migliaia di persone che nei giorni scorsi sono state costrette a fuggire dall’Ucraina a causa di quella guerra ingiusta e selvaggia”, ha osservato il Papa: “Ma anche a quelle di tanti altri uomini e donne che, alla ricerca di un luogo sicuro, si sono visti obbligati a lasciare la propria casa e la propria terra in Asia, in Africa e nelle Americhe. Penso ai Royingia. A tutti loro vanno il mio pensiero e la mia preghiera in questo momento”.M.Michela Nicolais