Ucraina: vescovi e leader Chiese cristiane in Europa, “religione non può essere usata come mezzo per giustificare la guerra”. “Solidali” con chi protesta in Russia (da Bratislava) “La religione non può essere usata come mezzo per giustificare questa guerra. Tutte le religioni, e noi come cristiani, siamo uniti nel condannare l’aggressione russa, i crimini che vengono commessi contro il popolo dell’Ucraina e la blasfemia che rappresenta l’uso improprio della religione in questo contesto”. È quanto si legge in una Dichiarazione congiunta diffusa da Bratislava dal Comitato Congiunto del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee) e della Conferenza delle Chiese europee (Cec), riuniti nella capitale slovacca per l’incontro annuale. “Facciamo appello – scrivono vescovi e leader delle Chiese cristiane europee – ai capi delle Nazioni e alla comunità internazionale affinché facciano tutto ciò che è in loro potere per porre fine all’attuale guerra che sta distruggendo vite e causando indicibili sofferenze. Il cuore della fede cristiana sono la pace e la riconciliazione”. “Assistendo alla grande sofferenza di coloro che vivono in Ucraina e fuggono da essa – si legge nella Dichiarazione – esortiamo le autorità religiose e politiche a impegnarsi in un vero dialogo e a promuovere una pace duratura”. Le chiese europee rivolgono poi un ringraziamento “per l’enorme lavoro svolto dalle Chiese e dalle Ong, così come dalle autorità locali e statali nei paesi confinanti con l’Ucraina e non solo, nell’accogliere coloro che lasciano le loro case e fuggono dalla guerra”. Nella Dichiarazione i responsabili delle Chiese in Europa si rivolgono anche ai russi. “Riconosciamo anche le voci del popolo russo che sta coraggiosamente protestando contro l’invasione, e siamo solidali con loro nella loro lotta. Esortiamo a continuare tutte le iniziative che sostengono la vita e che testimoniano l’amore di Cristo per il prossimo. Continuiamo a pregare per il dono della pace e invitiamo tutti i cristiani a unirsi a noi in preghiera, rafforzando i loro sforzi per affermare il valore della vita e per promuovere attivamente la riconciliazione”.M. Chiara Biagioni