Papa Francesco: udienza, "ci vuole la saggezza dei vecchi per andare contro la corruzione, che ha sempre dei complici". No alla "spensieratezza" “La saggezza dei vecchi ci vuole tanto, oggi, per andare contro la corruzione”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, che nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in Aula Paolo VI e dedicata alla vecchiaia, ha fatto notare che “le nuove generazioni aspettano da noi vecchi, da noi anziani una parola che sia profezia, che apra le porte a nuove prospettive a questo mondo spensierato, all’attenzione alle cose corrotte. La benedizione di Dio sceglie la vecchiaia, per questo carisma così umano e umanizzante”. Che cosa apre la strada alla corruzione? “La spensieratezza che si rivolge solo alla cura di sé stessi”, la risposta di Francesco: “Ecco il varco che apre la porta alla corruzione che affonda la vita di tutti. La corruzione trae grande vantaggio da questa spensieratezza non buona: tutto va bene, non mi importa degli altri. Questa spensieratezza ammorbidisce le nostre difese, offusca la coscienza e ci rende – anche involontariamente – dei complici. Perché la corruzione non va da sola, sempre ha dei complici, si allarga”. “La vecchiaia è nella posizione adatta per cogliere l’inganno di questa normalizzazione di una vita ossessionata dal godimento e vuota di interiorità”, la tesi del Papa: “Vita senza pensiero, senza sacrificio, senza interiorità, senza bellezza, senza verità, senza giustizia, senza amore; questo è corruzione, tutto. La speciale sensibilità di noi vecchi, dell’età anziana per le attenzioni, i pensieri e gli affetti che ci rendono umani, dovrebbe ridiventare una vocazione di tanti. E sarà una scelta d’amore degli anziani verso le nuove generazioni. Saremo noi a dare l’allerta, a dire: state attenti che la corruzione non ti porta a niente”.M.Michela Nicolais