Credere sperare amare

L’anno scorso il Carnevale è stato bruscamente interrotto proprio agli ultimi giorni più qualificanti e la Quaresima è stata bloccata proprio al suo inizio, non potendo nemmeno ufficialmente iniziare con l’austero caratteristico e solenne rito delle Ceneri. Quest’anno qualcosina in più per il Carnevale (con sfoggio di luminarie, ad es., in Corso del Popolo a Chioggia e qualche timida mascherina carnevalesca tra le infinite mascherine protettive) e almeno il rito delle Ceneri si è potuto celebrare, per quanto con presenze sempre contingentate a causa delle doverose restrizioni. Avremo modo - a quanto pare - di celebrare “comunitariamente” (e non in streaming...) anche l’intera Quaresima, con le dovute limitazioni, e arrivare a Pasqua, si spera, con qualche sollievo in più, quanto a serenità di convivenza.

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

L’anno scorso il Carnevale è stato bruscamente interrotto proprio agli ultimi giorni più qualificanti e la Quaresima è stata bloccata proprio al suo inizio, non potendo nemmeno ufficialmente iniziare con l’austero caratteristico e solenne rito delle Ceneri. Quest’anno qualcosina in più per il Carnevale (con sfoggio di luminarie, ad es., in Corso del Popolo a Chioggia e qualche timida mascherina carnevalesca tra le infinite mascherine protettive) e almeno il rito delle Ceneri si è potuto celebrare, per quanto con presenze sempre contingentate a causa delle doverose restrizioni. Avremo modo – a quanto pare – di celebrare “comunitariamente” (e non in streaming…) anche l’intera Quaresima, con le dovute limitazioni, e arrivare a Pasqua, si spera, con qualche sollievo in più, quanto a serenità di convivenza. Questo l’auspicio che governo e nazione (ma l’Europa e il mondo) si fanno, nonostante le previsioni non siano del tutto rassicuranti quanto a vaccinazioni e a mutazioni del virus. Cogliamo, intanto, questa fase di riflessione che il tempo quaresimale ci offre per intensificare la dimensione spirituale e fraterna, personale e comunitaria della nostra vita e dei nostri rapporti. Ci fa da guida in questo, come spesso accade, sulle orme del Maestro, papa Francesco che nel suo Messaggio per la Quaresima ci invita a vivere questo periodo come “tempo per rinnovare fede, speranza e carità”. Sono le tre “virtù teologali”, che, mentre ci uniscono più fortemente a Dio, ci permettono di vivere in maggiore comunione con i fratelli, con i credenti in Cristo, ma in prospettiva anche con tutti i credenti e con tutti gli uomini. Quello della fede è un messaggio che possiamo comprendere “grazie all’intelligenza del cuore” e lo stesso “digiuno” – dalla saturazione di consumi e informazioni – proposto in questo tempo ci porta a “riscoprire la nostra realtà di creature che in Lui trovano compimento”, facendoci “poveri con i poveri”. La speranza, poi, ci aiuta a capire che “la storia non si chiude sui nostri errori e sulle ingiustizie”, ed anche in questo tempo di pandemia essa non è una sorta di “provocazione”, bensì la convinzione che Dio “continua a prendersi cura della sua Creazione” e di noi tutti che invece a volte la maltrattiamo; è spinta efficace verso la riconciliazione poiché accogliendo il perdono di Dio “diventiamo diffusori del perdono”, confortando – con parole e gesti, regalando un sorriso, dando uno spazio di ascolto – chi è o si sente ferito. Fede e speranza, dunque, hanno la loro più alta espressione appunto nella carità “nell’attenzione e nella compassione verso ciascuno”. Quell’ “amore sociale” di cui Francesco parla nella “Fratelli tutti” ci può davvero “far progredire verso una civiltà dell’amore” alla quale tutti siamo chiamati. “Vivere una Quaresima di carità” diventa prendersi cura di chi soffre per la pandemia o per l’incertezza del domani offrendo parole e gesti di fiducia e -aggiungiamo noi- sollecitando provvedimenti pubblici adeguati. Sempre, e specie in Quaresima, è tempo per credere, sperare, amare.

(*) direttore “Nuova Scintilla” (Chioggia)

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