Opere pubbliche

Appalti al massimo ribasso, legalità a rischio

Serve più attenzione da parte di tutti (a partire dai Comuni) per evitare che la provincia di Pavia diventi il centro degli affari della criminalità organizzata

Foto Siciliani-Gennari/SIR

È una questione da tempo oggetto di polemiche e preoccupazioni. A sottolineare il problema sono stati anche, in due incontri svoltisi nei giorni scorsi a Pavia, uno dei più importanti sindacalisti italiani e un affermato imprenditore locale. Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, nel suo intervento alla Camera del Lavoro ha messo nel mirino “gli appalti al massimo ribasso, procedura che spesso rischia di agevolare fenomeni di corruzione”. Per Landini “la riforma del ‘Codice degli Appalti’, annunciata dal Governo, non dovrà favorire una liberalizzazione selvaggia dei subappalti”. Su questo tema si è soffermato anche Alberto Righini, presidente provinciale dell’Ance (l’Associazione dei costruttori edili), intervenendo al convegno promosso dalla Cisl sulla “Sicurezza sul lavoro”. “In provincia di Pavia – ha spiegato Righini – continuano a esserci troppi casi di appalti al massimo ribasso. Sul nostro territorio si registra ancora una quota importante di lavoro nero. Le istituzioni locali non tutelano a dovere le nostre aziende, che troppo spesso si vedono scavalcate da imprese che arrivano da ogni parte d’Italia. Dobbiamo stare attenti alle infiltrazioni mafiose”. Sono allarmi da non trascurare. Gli appalti al massimo ribasso vengono spesso utilizzati per le opere pubbliche. È un sistema previsto dalla legge, che in alcuni casi però rischia di favorire gli interessi di chi vuole aggirare le norme. Serve più attenzione da parte di tutti (a partire dai Comuni) per evitare che la nostra provincia diventi il centro degli affari della criminalità organizzata.

(*) direttore “Il Ticino” (Pavia)