Acqua: Caritas Internationalis, ieri evento collaterale della Conferenza Onu su “Pratiche di gestione dell’acqua a livello comunitario”

Un evento collaterale della Conferenza ONU sull’Acqua 2023 con la partecipazione di rappresentanti delle Caritas provenienti da Europa, Africa, Asia, America Latina e Nord America per parlare di “Pratiche di gestione e governance dell’acqua guidate dalla comunità: Casi di esperienze locali per accelerare l’implementazione dalla sua sede centrale di New York”. A promuoverlo ieri è stata la Caritas Internationalis e a moderarlo c’era Susan Schneegans, responsabile delle comunicazioni per le Scienze Naturali dell’Unesco. In qualità di confederazione internazionale di enti caritativi cattolici, composta da oltre 160 organizzazioni associate che operano in più di 200 Paesi e territori in tutto il mondo – si legge in un comunicato -, Caritas ha acquisito una ricchezza di conoscenze e competenze localizzate sugli approcci incentrati sull’uomo alla gestione sostenibile dell’acqua.  Lo ha sottolineato nel suo intervento Alfonso Apicella, responsabile delle Campagne Globali di Caritas Internationalis. Attraverso la campagna Together We, lanciato nel 2021, sono emerse diverse “comunità di presa in cura” composte da gruppi religiosi e da membri del pubblico in generale, che hanno sviluppato competenze e buone prassi in materia di acqua. Secondo il Rapporto sullo Sviluppo Mondiale dell’Acqua delle Nazioni Unite, due miliardi di persone in tutto il mondo non hanno accesso all’acqua potabile, tre miliardi di persone in tutto il mondo stanno sperimentando la scarsità d’acqua e oltre quattro miliardi di persone non hanno accesso ai servizi igienici di base. Nel suo discorso di apertura dell’evento, Pedro Arrojo-Agudo, Relatore Speciale sui diritti umani all’acqua potabile e ai servizi igienici, ha descritto l’acqua come un “bene comune” e ha elogiato la Caritas per i suoi progetti idrici: “Le organizzazioni Caritas incoraggiano questo movimento che chiede ascolto e aprono un nuovo percorso di riconoscimento dei difensori dell’acqua e di collaborazione con loro”.   Al webinar hanno preso la parola Paul Borsboom di Cordaid (Caritas Paesi Bassi), Welcome Sibanda, Coordinatore per lo Sviluppo dell’Arcidiocesi di Bulawayo della Caritas Zimbabwe, Alirio Caceres della Caritas dell’America Latina e dei Caraibi, David Tsetse di Catholic Relief Services (CRS). Nel comunicato, Caritas Internationalis afferma che “le soluzioni parziali o frammentarie non sono sufficienti e che è necessario costruire e mantenere un approccio olistico, utilizzando la lente dell’ecologia integrale, derivata dall’osservazione dell’interconnessione tra gli esseri umani e il mondo naturale”.

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