Papa Francesco: “chiediamoci se siamo capaci di vedere chi ci vive accanto”

“All’inizio dell’anno, tra le tante novità che si vorrebbero sperimentare e le molte cose che si vorrebbero fare, dedichiamo del tempo a vedere, cioè ad aprire gli occhi e a tenerli aperti di fronte a quel che conta: a Dio e agli altri. Abbiamo il coraggio di stupire lo stupore dell’incontro, che è lo stile di Dio, differente dalla seduzione del mondo che anestetizza”. E’ l’invito del Papa, nella parte finale dell’omelia della Messa per la solennità di Maria Madre di Dio, e nella ricorrenza della Giornata mondiale della pace, presieduta nella basilica di San Pietro. “È importante vedere, abbracciare con lo sguardo, restare, come i pastori, davanti al Bambino in braccio alla Madre”, la tesi di Francesco: “Senza dire nulla, senza chiedere nulla, senza fare nulla. Guardare in silenzio, adorare, accogliere, con gli occhi e la tenerezza consolante di Dio fatto uomo, della sua e nostra Madre”. “Quante volte, presi dalla fretta, non abbiamo neanche il tempo di sostare un minuto in compagnia del Signore per ascoltare la sua Parola, per pregare, per adorare, per lodare”, la denuncia del Papa: “La stessa cosa avviene nei riguardi degli altri: presi dalla fretta o dal protagonismo, non c’è tempo per ascoltare la moglie, il marito, per parlare con i figli, per chiedere loro come vanno dentro, non solo come vanno gli studi e la salute. E quanto bene fa mettersi in ascolto degli anziani, del nonno e della nonna, per guardare la profondità della vita e riscoprire le radici”. “Chiediamoci dunque se siamo capaci di vedere chi ci vive accanto, chi abita il nostro palazzo, chi incontriamo ogni giorno nelle strade”, l’esortazione finale: “Imitiamo i pastori: impariamo a vedere! Andare e vedere, a capire col cuore vedendo. Oggi il Signore è venuto in mezzo a noi e la Santa Madre di Dio ce lo pone davanti agli occhi. Riscopriamo nello slancio di andare e nello stupore di vedere i segreti per rendere quest’anno davvero nuovo e vincere la stanchezza del rimanere o la falsa pace della seduzione”.

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