Coronavirus Covid-19: Inail, nel primo semestre 2022 denunciati quasi 81mila contagi sul lavoro

Con 80.994 contagi sul lavoro denunciati all’Inail, il primo semestre 2022 pesa al momento per il 29,1% sul totale delle infezioni di origine professionale segnalate all’Istituto dall’inizio della pandemia alla data dello scorso 30 giugno. Nei primi tre mesi di quest’anno, in particolare, si sono superati i casi registrati nell’intero 2021. È quanto emerge dal 28° report “I dati sulle denunce da Covid-19 (monitoraggio al 30 giugno 2022)” diffusa oggi dall’Inail.
I contagi sul lavoro registrati dall’inizio della pandemia sono 278.431, pari a circa un quinto del totale delle denunce di infortunio pervenute all’Inail dal gennaio 2020 e con un’incidenza dell’1,5% rispetto al complesso dei contagiati nazionali comunicati dall’Istituto superiore di sanità alla stessa data del 30 giugno 2022.
Il nuovo report, si legge in una nota, “conferma anche il trend in diminuzione dei casi mortali. Salvo consolidamenti rilevabili nei prossimi monitoraggi, tra gennaio e giugno di quest’anno sono stati denunciati 11 decessi, pari all’1,3% degli 877 casi mortali segnalati dall’inizio della pandemia. Rispetto agli 858 rilevati alla fine di aprile, i decessi sono 19 in più, di cui cinque avvenuti nel 2022, 10 nel 2021 e quattro nel 2020. Con 580 casi mortali da Covid-19, il 2020 raccoglie il 66,1% di tutti i decessi da contagio denunciati fino allo scorso 30 giugno, con aprile (195 casi mortali) e marzo (145) ai primi due posti. Il 2021, con 286 decessi, pesa invece per il 32,6% sul totale”. A morire sono soprattutto gli uomini (82,9%), ma la maggioranza delle infezioni di origine professionale riguarda le donne. L’età media dei contagiati dall’inizio della pandemia è di 46 anni per entrambi i sessi, ma nell’ultimo mese di rilevazione è salita a 47 anni.
“Il 63,3% delle denunce da Covid-19 e il 21,5% dei casi mortali rientrano nel settore della sanità e assistenza sociale (ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili…), che ha mostrato un andamento altalenante delle denunce, con aumenti più evidenti nelle fasi più acute della pandemia”, spiega l’Inail.

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