“È iniziato e sta avanzando. In tutte le parrocchie, diocesi, comunità, Istituti e famiglie religiose del mondo il cammino sinodale procede. Da ogni continente arrivano stimoli e peculiarità che fanno comprendere la storica occasione che questo appuntamento sta offrendo alla Chiesa”. Così la redazione di Popoli e Missione presenta il dossier del numero di giugno, dedicato a mettere a fuoco “a che punto è il cammino sinodale”, un processo che dalla Bolivia alla Thailandia, dall’India al Benin, fa appello alle comunità cristiane per confrontare esperienze diverse che emergono nel panorama attuale. “Insieme per andare lontano” è il titolo del dossier aperto da una lunga intervista a monsignor Eugenio Coter, vescovo di Pando nella regione amazzonica boliviana, in cui si fa il punto dell’impegno vissuto dalle conferenze episcopali alle comunità, dai religiosi, dalle religiose e dai laici in questo sinodo nuovo, che è già un evento popolare globale. “Il cammino sinodale non è una autostrada – spiega monsignor Coter dalla Bolivia -. È come uno dei grandi fiumi dell’Amazzonia su cui navigo quando vado a visitare le comunità”. Ci vogliono tempi lunghi perché questo grande appuntamento della Chiesa universale possa svelare i contenuti che si stanno raccogliendo. In questa fase, dice ancora il vescovo, “stiamo entrando nelle sfide di una realtà nuova di Chiesa con meno preti e il bisogno di una maggiore partecipazione di laici”.
Testimonianze originali vengono da religiose impegnate in contesti particolari: da suor Nathalie Becquart, saveriana, con un ruolo importante nel sinodo dei vescovi, a suor Romana Fernandes delle Poor sisters of our Lady di Bombay, a suor Tiziana Borsani, Figlia di Maria Ausiliatrice nelle periferie di Cotonou in Benin. Dall’Asia don Ferdinando Pistore, fidei donum a Lamphun in Thailandia, racconta la partecipazione della piccola comunità cristiana in terra di buddhismo.
Nel giornale si approfondiscono altri temi: la guerra in Ucraina, il post elezioni nelle Filippine, la situazione in Egitto.