Pentecoste: mons. Crociata (Latina), “la nostra vita di Chiesa per ravvivare la fede e l’amore al Signore e tra di noi”

“Siamo in mezzo al guado di una transizione inedita, rispetto alla quale ci scopriamo malamente attrezzati, tra risorse e personale che vengono meno con una accelerazione inarrestabile. Cerchiamo di darci da fare, di inventare qualcosa di nuovo, o, all’opposto, ripieghiamo su ciò che si è fatto sempre, ma in entrambi i casi senza vedere risultati né davvero nuovi segnali”. Lo ha detto il vescovo di Latina, mons. Mariano Crociata, nell’omelia della veglia di Pentecoste, che ha presieduto nella cattedrale di San Marco. “La nostra vita di Chiesa dovrebbe servire soprattutto a ravvivare la fede e l’amore al Signore e tra di noi – ha aggiunto il presule -. Tutte le cose che facciamo, vecchie e nuove, hanno questa unica finalità. E questo è anche il segreto di ogni impegno e di ogni collaborazione ecclesiale: alimentare la nostra fede e farla crescere”.
La consapevolezza espressa dal vescovo è che “il Signore ci sta guidando, non sappiamo verso dove, ma è certo che Egli è con noi”. “Siamo nella medesima situazione di Abramo, a cui Dio dice di lasciare la sua terra per andare verso la terra nuova che gli indicherà. Siamo come il popolo nel deserto; abbiamo scampato una pandemia e forse una guerra in Europa, con tutte le conseguenze economiche che magari verranno, e siamo riottosi come quel popolo che non riesce a tenere vivo il desiderio, l’attesa, la lotta per la terra promessa; e pensiamo anche noi solo a come stare meglio adesso, senza speranze e magari con l’illusoria consolazione di qualche idolo – anche religioso – che ci facciamo da noi stessi”.

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