Guerra in Ucraina: card. Sandri a Solotvino (Ucraina) e Sighet (Romania) per portare la vicinanza del Papa ai rifugiati. “Francesco condivide lacrime e sofferenze”

(Foto arcieparchia greco-cattolica di Blaj)

“Sappiate che non siete soli”, ha detto il card. Leonardo Sandri a mons. Nil Yuriy Lushchak, amministratore apostolico dell’Eparchia ucraina di Mukachevo, incontrandolo venerdì 3 giugno, alla sede del consolato romeno di Solotvino, in Ucraina. Sandri si è trovato dal 2 al 5 giugno in Romania, dove ha incontrato la Chiesa greco-cattolica di Cluj-Gherla, Maramureș e Blaj, e specialmente i rifugiati ucraini assistiti dalla Chiesa cattolica.
Dopo una visita al centro per i rifugiati di Sighetu Marmației, alla frontiera romena con l’Ucraina, il porporato ha passato il confine nel Paese lacerato dalla guerra. Accompagnato dal nunzio apostolico in Romania mons. Miguel Maury Buendìa e dai vescovi greco-cattolici romeni Vasile Bizău e Cristian Crișan, il porporato ha incontrato a Solotvino mons. Lushchak e le autorità consolari. “Siamo tante volte disarmati, impotenti vedendo questa triste, insensata e impensata situazione. Il Papa stesso non ha più parole per esprimere tanta sofferenza, soprattutto degli innocenti: bambini, anziani, mamme. È come un olocausto questa guerra. Non abbiamo che lacrime e un silenzio che si fa preghiera. Cercheremo con tutti i mezzi ad aiutare anche in loco gli sfollati. Sappiate che non siete soli. Malgrado tutte le difficoltà, le distruzioni, l’angoscia, non possiamo perdere la speranza. Questa speranza deve darci forza per continuare a fare il bene per gli altri e per aspettare un giorno, il più presto possibile, la pace”, ha detto il cardinale. Inoltre, il prefetto del dicastero per le Chiese orientali ha trasmesso un saluto a sua beatitudine Svjatoslav Ševčuk, arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina, assicurando la solidarietà e la preghiera del Santo Padre Francesco e di tutta la Chiesa cattolica: “la nostra preghiera è ogni giorno per voi, per la pace, per la riconciliazione”. Ricordando la preghiera per la pace, presieduta da Papa Francesco in Santa Maria Maggiore il 31 maggio, mons. Lushchak ha chiesto al card. Sandri di trasmettere al Santo Padre il ringraziamento del popolo ucraino: “siamo molto grati per l’aiuto e soprattutto per la preghiera del Santo Padre e di tutta la Chiesa. Questo ci da coraggio per andare avanti”.

Ritornato a Sighet, il card. Sandri ha offerto il dono inviato da Papa Francesco per i rifugiati ucraini in Romania: prodotti alimentari e sanitari di prima necessità. Dopo la preghiera serale, il porporato si è fermato a cena con le mamme e i bambini rifugiati ospitati nel loro monastero dalle suore greco-cattoliche della Madre di Dio. Dopo aver ascoltato alcune testimonianze, il porporato ha assicurato la vicinanza del Santo Padre. “Quella del papa – ha detto – è una sollecitudine travagliata per la sofferenza che ha nel suo cuore a causa di questa guerra così insensata e impensabile. Il suo cuore non è soltanto un cuore aperto per dare e aiutare, ma è anche un cuore che condivide le lacrime, le sofferenze dei bambini, degli anziani, delle donne, dei giovani, di tutti quelli che hanno dovuto lasciare la loro terra a causa di questa guerra. Quindi, questo dono del Papa è solo un segno del suo cuore grande per tutti quelli che soffrono le conseguenze di questo terribile male che è la guerra. E con il Papa preghiamo perché Dio conceda al più presto possibile la pace”.
Il giorno dopo, il cardinale ha inaugurato a Blaj la “Casa della misericordia – Papa Francesco” destinata ai rifugiati. Realizzata con l’aiuto esterno di L’Œuvre d’Orient (Francia) e delle chiese di Monaco e Friburgo, Augsburg, Rottenburg-Stoccarda e Münster, la Casa può ospitare 30 rifugiati. “Papa Francesco arriva così ad essere presente, per quelli che arriveranno qui, con la sua paternità e la sua premura per coloro che soffrono”, ha detto il cardinale.
Durante la sua visita in Romania, il porporato ha incontrato anche il sinodo della Chiesa romena unita con Roma, greco-cattolica, nella mattina di sabato, 4 giugno, all’apertura dei lavori, e domenica ha concelebrato la messa nella cattedrale greco-cattolica Santissima Trinità di Blaj, insieme ai vescovi greco-cattolici e all’arcivescovo maggiore il card. Lucian Mureșan, nella festa dei beati vescovi romeni martiri.

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