Incontro mondiale famiglie: don Jalinskis (prete lettone), “sacerdozio e matrimonio sono vocazioni che si completano a vicenda”

Il panel “Sposi e sacerdoti insieme per costruire la Chiesa”, nell’ambito del X Incontro mondiale delle famiglie, in corso oggi in Vaticano, ha visto la testimonianza di tre coppie di sposi e di un sacerdote provenienti da diversi continenti. Tutte e tre le coppie hanno ricordato gli episodi di vita in cui ha segnato una svolta l’inserimento della figura di un sacerdote nella loro vita in famiglia. “La vita d’amore a cui ogni cristiano è chiamato si realizza nel sacerdozio e nel matrimonio”, ha commentato don Juris Jalinskis, sacerdote lettone. “Non sono in opposizione queste vocazioni – ha aggiunto – ma si completano a vicenda. Nel perseguire questa vocazione all’amore disinteressato raggiungiamo rapidamente il limite delle nostre capacità. Conoscere e amare le famiglie fa parte della nostra vocazione di sacerdoti. Il loro ruolo nella Chiesa non si deve limitare a dare una mano ai sacerdoti perché sono le vere protagoniste capaci di portare i frutti abbondanti della Chiesa”. Daina e Uldis Zurilo, sposi provenienti dalla Lettonia, hanno ribadito come gli sposi e i ministri debbano lavorare insieme. “Devono rafforzare – ha affermato la coppia – la collaborazione in ogni parrocchia con complementarietà e corresponsabilità”. In relazione al calo dei sacerdoti in Europa e altrove, i coniugi sostengono che “le coppie sposate devono essere al fianco dei sacerdoti. Abbiamo sperimentato la reciproca complementarietà con un parroco anziano, abbiamo pregato insieme a lui in una casa famiglia. In uno dei primi incontri fummo sorpresi dal vedere le lacrime nei suoi occhi, era stupito dall’atmosfera di amicizia. Come coppie e sacerdoti siamo uguali davanti a Dio e complementari impariamo a incontrarci. Questo dialogo costituisce un’azione corresponsabile a beneficio di tutta la Chiesa”.

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