Solidarietà: Firenze, al via una raccolta fondi per regalare una vacanza al mare ai bambini ospiti della Fondazione Caritas

Manuel ha 5 anni e non ha mai visto il mare. Giorgia sta combattendo contro una malattia, Yulia è dovuta scappare dal proprio Paese con la mamma e il fratellino. Per regalare un sorriso ai bambini che non hanno la possibilità di trascorrere giorni di vacanza, che stanno affrontando mali troppo grandi per la loro età o nella loro vita hanno già conosciuto la guerra, la Fondazione Solidarietà Caritas onlus di Firenze lancia un crowdfunding: l’obiettivo è raccogliere 30mila euro per coprire le spese di un soggiorno per i piccoli ospiti della Fondazione Solidarietà Caritas e le loro famiglie, al campeggio San Frediano di Vada.
“Tutti i bambini hanno diritto a vivere momenti sereni e felici, come quelli che può dare una vacanza al mare, ma purtroppo quello che per noi è quasi scontato, per tanti non è così. Forse il mare non scaccerà via la guerra dagli occhi di questi bambini, non risolverà i problemi o non servirà come cura, ma di certo sarà per loro divertimento e spensieratezza, un’esperienza unica di straordinaria ‘normalità’ che potranno portarsi nel cuore”, afferma Vincenzo Lucchetti, presidente della Fondazione Solidarietà Caritas onlus.
Il campeggio San Frediano è nato nel 1954 dall’idea del sacerdote fiorentino don Danilo Cubattoli, “don Cuba” come lo chiamavano i ragazzi: dopo aver fatto un viaggio in moto per raggiungere la vetta del Kilimangiaro, in Tanzania, al ritorno, mosso dalla sua attenzione per i ragazzi più fragili del suo quartiere, si mise alla ricerca di un luogo dove trascorrere con loro parte dell’estate. Lo trovò a Vada e qui nacque il campeggio San Frediano, un luogo aperto a tutti in cui si coltivano condivisione, amicizia e solidarietà. Oggi il campeggio, 10 casette in legno in una pineta a due passi dal mare, è gestito dalla Fondazione Solidarietà Caritas di Firenze che si impegna a continuare nello spirito di chi l’ha preceduta trascorrendovi le vacanze con gli ospiti dei propri centri.

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