Coronavirus Covid-19: cabina di regia Iss, “scende l’incidenza settimanale a livello nazionale, in calo anche l’Rt. Una Regione/Provincia autonoma a rischio alto”

“Scende l’incidenza settimanale a livello nazionale: 261 ogni 100.000 abitanti (20 maggio 2022 -26 maggio 2022) vs 375 ogni 100.000 abitanti (13 maggio 2022-19 maggio 2022)”. E “nel periodo 4 maggio-17 maggio 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,86 (range 0,83–0,90), in diminuzione rispetto alla settimana precedente. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è al di sotto della soglia epidemica e stabile rispetto alla settimana precedente: Rt=0,83 (0,80-0,86) al 17 maggio 2022 vs Rt=0,84 (0,81-0,87) al 10 maggio 2022”. Questo il quadro offerto dal monitoraggio della cabina di regia sul Covid in Italia, diffuso stamattina dall’Istituto superiore di sanità (Iss).
“Il tasso di occupazione in terapia intensiva scende al 2,6% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 26 maggio) vs il 3,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 19 maggio). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende al 9% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 26 maggio) vs il 10,9% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 19 maggio)”.
Rispetto alla situazione a livello territoriale, “una Regione/Provincia autonoma è classificata a rischio alto in quanto i dati inviati non erano sufficientemente completi per la valutazione del rischio ai sensi del Dm del 30 aprile 2020; nessuna Regione/Provincia autonoma è classificata a rischio moderato; tutte le altre Regioni/Province autonome sono classificate a rischio basso secondo il Dm del 30 aprile 2020.
Sei Regioni/Province autonome riportano almeno una singola allerta di resilienza. Nessuna Regione/Provincia autonoma riporta molteplici allerte di resilienza”.
Infine, “la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è sostanzialmente stabile (13% vs 12% la scorsa settimana). Rimane stabile anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (44% vs 45%), come anche la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (44% vs 43%)”.

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