Ucraina: diocesi Monreale, veglia di preghiera con due ragazze accolte. Mons. Pennisi, “pregare e costruire la pace ogni giorno”

“‘La preghiera è un’arma importante’, diceva Giorgio La Pira perché raggiunge il cuore di Dio e poi la preghiera però va accompagnata con l’impegno quotidiano a essere artigiani e costrutturi di pace”. L’arcivescovo di Monreale, mons. Michele Pennisi, ha lanciato, lo scorso fine settimana, l’iniziativa della veglia di preghiera nelle parrocchie per la pace in Ucraina, seguendo l’indirizzo di Papa Francesco. Presenti anche alcune profughe giunte dal Paese invaso dalla Russia.
Un messaggio rivolto ai giovani in particolare per sconfiggere la violenza dei combattimenti in un abbraccio simbolico con i fratelli ucraina. Mons. Pennisi ha guidato il Rosario dalla comunità parrocchiale di San Giuseppe di Piano Maglio ad Altofonte, nel palermitano. “È importante che tutti ci impegnamo a ripudiare la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie nazionali e a costruire la pace. Una pace che si fonda sui pilastri della giustizia, della Libertà e dell’amore della verità”.
A portare la sua testimonianza Olga Goryn, giunta in Sicilia nel 2014 quando è cominciata la guerra nel Donbass. Nei giorni scorsi, poco dopo l’inizio dell’invasione russa in Ucraina, l’hanno raggiunta anche le sue due figlie, accolte da una famiglia palermitana. “Mi hanno aiutato qua, mi hanno dato ospitalità. Ora, dopo otto anni, ho trovato persone che hanno aiutato pure i miei figli”.

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