Ucraina: mons. Pezzi (arcivescovo di Mosca), “preoccupazioni stanno crescendo, comincia a farsi sentire il contraccolpo delle sanzioni”

“Le preoccupazioni stanno crescendo. Cominciano a farsi sentire i primi segnali del contraccolpo a livello economico dettato dalle sanzioni. Non ho assistito personalmente a momenti di panico però diversi fedeli mi hanno parlato del rischio di perdere il lavoro nelle prossime settimane, anche delle difficoltà che si possono manifestare a causa della forte svalutazione del rublo e quindi del prevedibile aumento dei costi a fronte di un non aumento degli stipendi”. Raggiunto questa mattina dal Sir, è mons. Paolo Pezzi, arcivescovo di Mosca e presidente dei vescovi cattolici russi, a farsi portavoce in qualche modo del clima che si sta vivendo in questi giorni a Mosca e di come le persone stanno seguendo la crisi della guerra in Ucraina. “Devo dire anche che ieri è stata una giornata molto intensa”, dice l’arcivescovo, facendo riferimento alla Giornata di preghiera per la pace in Ucraina, indetta da papa Francesco ieri, Mercoledì delle Ceneri. “C’erano moltissimi fedeli ieri sera alla celebrazione delle Ceneri”, racconta l’arcivescovo. “Ed è stata una celebrazione molto sentita, molto composta e devo dire anche che si percepiva il bisogno di rispondere alla domanda su dove riponiamo oggi la nostra speranza. O detto in altri termini quale posto ha Dio e cosa c’entra appunto con le difficoltà a cui certamente andremo incontro. Inoltre, devo dire che per il racconto di diversi fedeli, è stato molto sentito anche il richiamo alla preghiera come arma forte, non tanto per scoprire chi ha ragione e chi ha torto ma per invocare la conversione dei cuori e quindi il miracolo del perdono che solo può farci andare nella direzione di una pace consistente, quella pace cioè che nasce dalla riconciliazione in Dio e tra i fratelli. Ed è stato anche colto il digiuno vissuto come offerta per invocare da Dio ciò di cui abbiamo bisogno e anche per riscoprire l’altro vicino a noi come un fratello”.

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