Ucraina: Fond. Homo Viator (Vicenza), 5 marzo pellegrinaggio per la pace lungo i cammini della Romea Strata

A fronte dell’attuale situazione di guerra in Ucraina, la Fondazione Homo Viator-San Teobaldo di Vicenza, che promuove la via di fede e cultura Romea Strata, che va dal mar Baltico sino a Roma, si unisce alla richiesta per la pace di papa Francesco e organizza per il 5 marzo, un pellegrinaggio di pace lungo questo cammino di fede millenario. L’iniziativa si intitola “Pellegrinare per l’Ucraina – Messaggio di pace e solidarietà. Giornata di pellegrinaggio per la pace lungo i cammini della Romea Strata”; ad essa aderiscono tutti i Paesi europei attraversati dalla Romea Strata (Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Austria, Italia). L’appuntamento è per sabato 5 marzo, (ore 9.30) con partenza dalla chiesa di Sant’Agostino (Vialetto Mistrorigo Federico Maria 8) verso il santuario della Madonna di Monte Berico, dove ci sarà un momento di preghiera. “Per il pellegrinaggio che andremo a vivere – afferma don Raimondo Sinibaldi, presidente Fondazione Homo Viator-San Teobaldo di Vicenza – imploriamo l’aiuto della Madre di Dio: Madonna Assunta di Aglona in Lettonia,  Madonna di Częstochowa, in Polonia, Madonna di Mariazell, in Austria; il Gesù misericordioso di Santa Faustina Kowalska, custodito a Vilnius, in Lituania; invochiamo il sostegno dei patroni d’Europa Cirillo e Metodio, grandi evangelizzatori dei popoli slavi; chiediamo che ci accompagni in questo cammino di pace san Francesco d’Assisi, testimone di dialogo e che san Giacomo Apostolo, che annunciò il Vangelo dell’amore di Dio fino agli estremi confini della terra, guidi i nostri passi”. Il pellegrinaggio sarà vissuto, aggiunge, “anche facendo nostre le parole del Papa polacco san Giovanni Paolo II, il quale ebbe a dire a Velehrad, nella Repubblica Ceca, sui luoghi dove si fa memoria dei santi Cirillo e Metodio, che ‘l’Europa deve respirare con i due polmoni spirituali dell’Oriente e dell’Occidente’. La via Romea Strata si colloca proprio nell’Europa centrale, tra Oriente e Occidente, e quindi sia un’occasione di fraternità e dialogo e un ponte di congiunzione tra il mondo dell’Est e dell’Ovest, dall’Atlantico agli Urali”.

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