Ucraina: appello alle Caritas diocesane, “attrezzatevi per accogliere i profughi”

Un appello a tutte le 220 Caritas diocesane: “Attrezzatevi per accogliere al meglio le persone in fuga dall’Ucraina”. Lo ha lanciato oggi Oliviero Forti, responsabile dell’area immigrazione di Caritas italiana, intervenendo durante un webinar. Ieri è arrivata infatti ai prefetti la circolare che sulla base del decreto-legge 28 febbraio 2022, n. 16 ha disposto l’incremento di circa 5.000 posti, da attivare nell’ambito della rete dei centri temporanei di accoglienza (Cas). Per le stesse finalità di accoglienza ha autorizzato l’attivazione di 3.000 posti del Sistema di accoglienza e integrazione (Sai), ha esteso ai profughi ucraini la riserva di posti (complessivamente 5.000) del Sai e ha stabilito che, a decorrere dall’inizio del conflitto, i profughi ucraini possono accedere alle strutture di prima accoglienza (Cas) ed al Sistema di accoglienza e integrazione (Sai) anche se non in possesso della qualità di richiedente protezione internazionale o degli altri titoli previsti dalla normativa vigente per l’accesso.  “La situazione degli ingressi è in costante crescita – ha detto Forti -. Già in Friuli Venezia Giulia sono entrate 4.000 persone. In maggioranza arrivano in autonomia o tramite associazioni e cercano alloggio presso amici e familiari già in Italia. Chi non ha questa possibilità dovrà accedere ai sistemi Cas e Sai”. Da precisare che gli ucraini, pur non escludendo la possibilità di richiedere la protezione internazionale, a livello giuridico potrebbero ottenere un permesso di protezione temporanea, di cui si sta discutendo a livello europeo e governativo. Forti rinnova inoltre l’invito a non parlare di corridoi umanitari (non attivabile con gli ucraini perché strumento giuridico solo per chi fugge da Paesi terzi e non può fare ritorno al proprio Paese) ma di “canali umanitari”.

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