Siria: Chiesa ortodossa Antiochia, la guerra in Ucraina dilania popoli “emersi dallo stesso fonte battesimale”

Per vedere la fine dei “dolorosi eventi” in atto in Ucraina, i Vescovi della Chiesa greco-ortodossa di Antiochia supplicano di guardare ai “vincoli spirituali tra i popoli russo e ucraino, emersi dallo stesso fonte battesimale”, e implorano che la fratellanza donata dal comune battesimo mostri la sua efficacia, permettendo di “superare il conflitto, raggiungere la riconciliazione e consolidare la pace”. L’appello si è levato mercoledì 2 marzo da Damasco, dove i Vescovi del Sinodo della Chiesa greco-ortodossa di Antiochia si sono riuniti in seduta straordinaria, sotto la presidenza del Patriarca Yohanna X, per confrontarsi e suggerire rimedi spirituali davanti alle tragiche vicende di sopraffazione che seminano sofferenza tra nazioni e popoli storicamente segnati dal vincolo condiviso con il cristianesimo ortodosso. Nel comunicato diffuso a conclusione della loro riunione d’emergenza, e ripreso da Fides, i Vescovi hanno affermato di seguire “con profondo dolore e grande tristezza i dolorosi eventi in Ucraina”, e di aver innalzato preghiere “per la pace in Ucraina e nel mondo intero, e affinché Dio Onnipotente ispiri chi deve prendere decisioni a dare priorità alla logica di pace e adottare il linguaggio del dialogo, per risparmiare a tutti ulteriori distruzioni e perdite umane”. In particolare, i Vescovi hanno espresso la loro solidarietà ai Pastori della Chiesa ortodossa ucraina guidata dal metropolita Onofry, ancora canonicamente sottoposta al Patriarcato di Mosca. Nel messaggio del Sinodo della Chiesa ortodossa di Antiochia non c’è invece alcun cenno alla Chiesa ortodossa autocefala nata in Ucraina nel 2019, dopo la concessione del Tomos di autocefalia (Documento di indipendenza) da parte del Patriarca ecumenico Bartolomeo I. L’invasione russa della Nazione ucraina sta aggravando e allargando le lacerazioni che negli ultimi anni già avevano ferito i rapporti tra le Chiese dell’Ortodossia, avendo come epicentro proprio i contrasti tra Patriarcato di Mosca e Patriarcato ecumenico di Costantinopoli circa lo status canonico delle comunità cristiane ortodosse in Ucraina. A tale riguardo, nella loro riunione , i Vescovi del Patriarcato greco ortodosso di Antiochia hanno riaffermato la necessità di seguire sempre il “principio del consenso”, che vincola le Chiese ortodosse canonicamente riconosciute ad affrontare e risolvere le questioni controverse in maniera consensuale, mettendo in atto disposizioni e cambiamenti solo quando su di essi si registra la sostanziale convergenza di tutte le singole Chiese ortodosse, in modo da garantire la loro unità e non lacerare la loro piena comunione. Riguardo alla situazione della Siria, dove la Presidenza di Bashar al Assad è sopravvissuta agli anni di guerra grazie al sostegno militare russo, i Vescovi della Chiesa greco-ortodossa di Antiochia hanno ribadito l’urgenza di trovare una “soluzione politica” al caos e ai perduranti focolai di guerra presenti nel Paese. I vescovi del Patriarcato hanno ribadito la necessità di por fine alle sanzioni economiche che affamano le fasce più deboli della popolazione, e nel contempo hanno ribadito la loro contrarietà ai disegni geopolitici volti a smembrare l’unità territoriale della Siria, ribadendo che l’auspicata “soluzione politica” dovrà tener conto “delle aspirazioni del popolo siriano”, puntando a favorire la riconciliazione nazionale e a mantenere “l’unità dello Stato siriano”.

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