Quaresima: mons. Oliva (Locri-Gerace), “non rassegnarsi a una fede vissuta stancamente”

“La Quaresima ci consegna tante speranze insieme a tante sofferenze, legate ancora alla pandemia che l’intera umanità sta sperimentando da oltre due anni, cui si aggiunge ora la paura per una guerra insensata che coinvolge il popolo ucraino e quello russo”. A scriverlo, nel messaggio per la Quaresima rivolto ai fedeli della diocesi, è mons. Francesco Oliva, vescovo di Locri – Gerace. Auspicando che “la Quaresima sia un’opportunità per crescere nella relazione col Signore”, il vescovo locrese ha invocato il Signore perché “dia a me, ai sacerdoti e a tutto il popolo fedele la fantasia e la creatività nel pensare nuove vie di rinnovamento pastorale, che tengano conto del tempo presente con le sue attese, paure e speranze”. Riflettendo sul tempo quaresimale, mons. Oliva ha invitato a “non rassegnarsi a una fede vissuta stancamente, nella ripetitività di gesti che non dicono più nulla al cuore dell’uomo, ma che fanno perdere la bellezza e la novità del Vangelo”. In questo senso, ha sottolineato l’importanza del cammino sinodale: “l’ascolto della Parola di Dio e dei fratelli e delle sorelle, in particolare l’ascolto degli ultimi, è prezioso, poiché ripropone lo stile di Gesù, che prestava ascolto a tutti e soprattutto ai piccoli, agli ammalati, alle donne, ai peccatori, ai poveri, agli esclusi”. Infatti, ha concluso il presule, “solo una Chiesa che ascolta è una Chiesa sinodale sensibile al soffio dello Spirito. Proviamo ad essere chiesa dell’ascolto, libera da ogni forma di sterile clericalismo”.

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