Mediterraneo: Scavo (Avvenire), “col giornalismo inchiodare la politica di fronte alle sue responsabilità”

“La grande criminalità internazionale ha capito perfettamente che cos’è il Mediterraneo, cioè una grande opportunità dove possono avvenire scambi, incontri e sviluppo. Solo che si basano, per lei, sulla paura e sulla sopraffazione esercitata sugli altri”. Lo ha detto Nello Scavo, giornalista di Avvenire, intervenendo oggi pomeriggio al seminario organizzato a Mazara dalla Fisc e dal giornale diocesano Condividere dal titolo “Uomo a mare! Autori di nuovi pezzi sul Mediterraneo”. “Spogliando il Mediterraneo dal soccorso che era controllo e presidio – ha aggiunto -, oggi accade che siano aumentati alcuni traffici sottovalutati, come quello del petrolio. Stanno aumentando anche i traffici di droga”. Il riferimento è al “sequestro di più di tre tonnellate di cocaina in Brasile negli ultimi mesi, destinati a porti europei”. “La spedizione doveva fare scalo in Libia”, ha ricordato.
Indicando poi la “complicità della politica” con la criminalità, il giornalista ha ribadito che “con i nostri soldi avvengono violazioni dei diritti umani nei campi libici”. “In tutti questi anni – ha osservato Scavo -, abbiamo assistito e documentato il tentativo di modificare il dna culturale delle nostre comunità per far sì che un essere umano, perché diverso, debba essere respinto o abbandonato in mare”. Infine, l’attenzione al ruolo del giornalismo, cioè quello di “mettere assieme questi pezzi e inchiodare la politica di fronte alle sue responsabilità”. “Dire che un barcone non lo vogliamo è facile, ma fare nomi e cognomi di chi c’è dietro e di chi è venuto a contrattare nel nostro Paese per far sì che i migranti non arrivino è un’altra cosa”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa