Kazakistan: consacrato il primo vescovo nato nel Paese. Mons. Zinkovsky, “non sapevo nulla di Dio, poi il Signore ha trovato una via per il mio cuore”

A vent’anni dalla visita di Giovanni Paolo II in Kazakistan (22-25 settembre 2001), a Karaganda, domenica 12 settembre è stato consacrato il primo vescovo nato nel Paese. Evgenij Zinkovsky, classe 1975, è nato a Shortandy, all’epoca territorio sovietico, discendente di una famiglia polacca deportata nella regione. “Fino a 15 anni, ero un normale bambino sovietico che non sapeva nulla di Dio o della Chiesa”, ha raccontato lui stesso in una intervista apparsa sul sito della Chiesa cattolica in Kazakistan. “Poi il Signore ha trovato una via per il mio cuore” quando nel 1990 ai figli delle famiglie polacche della regione è stata data la possibilità di “trascorrere un mese in Polonia per imparare la cultura dei nostri antenati”. Durante quel soggiorno mons. Zinkovsky per la prima volta è entrato in una chiesa. Tornato a casa la grande scoperta “che i miei parenti da parte di padre erano cattolici profondamente religiosi”, ma che per “la paura che incatenava le persone in epoca sovietica”, avevano “timore a parlare di Dio a noi, bambini”. Zinkovsky, dopo il diploma liceale, è entrato al seminario di Gniezno, in Polonia. Nel 1999 è stato ordinato sacerdote nella sua parrocchia natale a Shortandy.
Con la licenza in filosofia alla Pontificia Università della Santa Croce a Roma, nel 2003 è tornato in diocesi a Karaganda dove ha ricoperto diversi incarichi. Il 29 giugno 2021, Papa Francesco lo ha nominato vescovo ausiliare della diocesi, guidata da mons. Adelio dell’Oro. “Sono aperto a ciò che il Signore ha preparato per me”, ha ancora affermato mons. Zinkovsky. “Sono sicuro che il Signore mi fa questo dono perché io stesso senta il suo amore per le persone, per la nostra Chiesa, per la nostra patria, e possa, come gli apostoli, amare Gesù, amare Dio Padre, amare la nostra gente e portare loro il Vangelo con amore”. “Chiedo un sostegno speciale, orante e benevolo, perché amando Dio insieme, serviamo la sua Chiesa”.

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