Scuola: padre Gaetani (Cism), “il contratto a tempo determinato dei docenti per cinque anni è cosa grave, anche da un punto di vista etico”

“Chi si dedica all’educazione è animato da una speranza incrollabile. È questa che ci accompagna nell’impegno di ogni giorno in mezzo alle persone, soprattutto verso i piccoli, gli studenti e le studentesse che stanno crescendo e chiedono a noi adulti ragioni di vita, di fiducia e di speranza”. Lo ha detto, ieri, padre Luigi Gaetani, presidente della Cism, nel webinar organizzato da Cism e Usmi a cui hanno partecipato anche la presidente dell’Usmi, madre Yvonne Reungoat, e il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. Usmi e Cism hanno guardato ai patti di comunità come alle “prove generali del percorso verso l’autonomia, la parità e la libertà di scelta educativa, un percorso che troverà compimento attraverso il coinvolgimento di ciascuno di noi. Promuovere i patti di comunità è indirizzare energie e risorse in soccorso dei più fragili”, proprio in vista dei fondi del Pnnr, per “garantire quel pluralismo scolastico che in molte aree del Sud e delle periferie del Paese va completamente rifondato. L’Italia risulta divisa in due, il Nord separato dal Sud, con l’evidenza che nel sistema scolastico non a tutti gli studenti e le studentesse vengono date uguali opportunità”. Accanto alla sofferenza di una scuola che risulta sempre più classista si aggiunge quella di un mancato riconoscimento ai docenti che vivono in uno stato costante di precarietà. “Va osservato che il contratto a tempo determinato per cinque anni è cosa grave, anche da un punto di vista etico: il docente, spesso giovane, non ha la possibilità di progettare la propria vita, anche familiare (penso, banalmente, alla possibilità di accendere un mutuo), in quanto viene licenziato e riassunto ogni anno”, ha osservato padre Gaetani che chiede sia superata con il dl Ristori questa ingiustizia.

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