Honduras: vescovi, “partecipare attivamente e rafforzare la democrazia, basta giocare con il popolo”

Le prossime elezioni devono “rafforzare la democrazia e portare a vita più dignitosa, per noi e per le generazioni future. Coloro che aspirano a governare, ricordino che sono pubblici servitori e sono chiamati a operare per il bene comune in ogni momento”. Lo scrive la Conferenza episcopale dell’Honduras (Ceh), in un messaggio diffuso al termine della propria Assemblea plenaria, firmato dal presidente, mons. Ángel Garachana Pérez, vescovo di San Pedro Sula, e dal segretario generale, padre Emigdio Duarte Figueroa.
“Ci avviciniamo a vivere elezioni atipiche nel nostro Paese, dovute a varie circostanze, molte delle quali dolorose e drammatiche. Queste elezioni si stanno svolgendo in un contesto molto critico, a causa di una politica statale carente e frustrante”, accusano i vescovi. E tutto ciò mentre si vivono le conseguenze della pandemia di Covid-19 e del passaggio degli uragani Eta e Iota. Inoltre, il Paese si trova nel contesto storico del Bicentenario e per questo il messaggio invita “a vivere un processo elettorale con maggiore impegno, consapevolezza e responsabilità”.
I vescovi chiedono agli honduregni di “partecipare attivamente” al processo elettorale, perché “l’astensionismo non aiuta affatto. L’adempimento del dovere dell’elettore è una responsabilità etica, civile e storica, che va ben oltre il momento del voto”. Inoltre, saper votare “implica una conoscenza dei candidati, un discernimento e una decisione personale”.
“Decidere in coscienza e libertà. In più occasioni, noi vescovi abbiamo lanciato lo stesso appello: scegliere in coscienza è esigere dai candidati un progetto di nazione; scegliere in coscienza non è votare per una falsa agenda politica”, prosegue il messaggio. “Non possiamo permettere che la classe politica continui a giocare con il popolo – è il monito della Ceh -, sfruttando la sua condizione di vulnerabilità e approfittandone, invece di preoccuparsi delle cause più profonde della migrazione, della criminalità, della mancanza di salute e della scarsa istruzione”.
Inoltre, “è preoccupante e doloroso che il tasso di povertà estrema in Honduras sia aumentato negli ultimi anni”, esacerbato dalla “procedura irresponsabile che è stata applicata per far fronte alla pandemia”. A questo proposito, accusano i vescovi, “non è possibile che si continuino ad aspettare elemosine e regali da altri Paesi, per accedere ai vaccini contro il Covid-19″.

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