Coronavirus Covid-19: Cnb, “green pass importante per gestione rischio ma discriminante finché non ci saranno vaccini per tutti”

E’ stato pubblicato oggi sul sito istituzionale del Comitato nazionale di bioetica il parere Passaporto, patentino, green pass nell’ambito della pandemia Covid-19: aspetti bioetici, approvato nel corso della plenaria del 30 aprile.
Il parere analizza le problematiche bioetiche della “certificazione sanitaria ad uso non solo medico relativa a Covid-19 (‘Pass-Covid 19’)” che include il certificato che attesta la vaccinazione, la presenza di anticorpi e il tampone negativo. Si tratta di una misura che ha l’obiettivo di allentare le restrizioni della libertà e al tempo stesso contenere il contagio, per la ripresa di attività sociali, economiche, culturali, religiose e di culto.
Il Comitato, si legge in una nota, “prende atto che tale misura è in corso di applicazione a livello europeo e prevedibilmente nazionale, riconosce la rilevanza in termini di ‘gestione del rischio’ e introduce alcune riflessioni bioetiche per delinearne criticità (la non equivalenza tra le tre certificazioni in termini di protezione e durata della protezione dal contagio, la emergente discriminazione tra chi ha avuto la possibilità di vaccinarsi e chi pur volendolo, una possibile eterogeneità nell’applicazione delle certificazioni, il rischio psicologico di un falso senso di sicurezza, la possibilità che costituisca un precedente per un futuro uso permanente del ‘passaporto biologico’)”, e “i vantaggi (una doverosa premialità per chi, con responsabilità solidale, si è vaccinato assumendosi i rischi; un incentivo all’accettazione del vaccino per gli ‘esitanti’; una maggiore libertà di movimento, nel rispetto rigoroso delle misure volte a tutelare la salute pubblica, giustificabile mediante l’argomento del male minore)”.
Il Comitato riconosce l’importanza del “Pass Covid-19”, pur sottolineando “l’emergere di alcune discriminazioni in modo particolare in questa fase di transizione fino a che non ci sarà disponibilità di vaccini per tutti” e sottolinea che “un effetto discriminatorio permane comunque tenendo conto del maggior rischio che assumono i soggetti che non si sono potuti vaccinare rispetto ai vaccinati”.
Il Cnb raccomanda infine la gratuità di test sierologici o tamponi, una campagna di informazione completa e comprensibile su opportunità e limiti, una regolazione di una legge statale, la temporaneità dello strumento, la duplice forma digitale e cartacea, il continuo aggiornamento sulle modalità di uso in base alla pandemia, la protezione dei dati particolari legati alla salute.

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