Austria: accordo tra arcidiocesi di Vienna e amministrazione comunale per aprire le strutture parrocchiali ai cori pubblici e amatoriali

Le chiese viennesi non saranno aperte solo ai cori ecclesiali dopo le restrizioni sulle prove legate alla pandemia. L’arcivescovo cardinale di Vienna Christoph Schönborn e l’assessore alla cultura Veronica Kaup-Hasler hanno concordato di consentire non solo ai gruppi ecclesiastici di riprendere le opportunità di prove non appena le misure anti-Covid lo consentiranno. Lunedì è stato pubblicato un appello congiunto corrispondente, che fa riferimento a un accordo tra l’organizzazione centrale dei cori della regione di Vienna “ChorForum Wien”, che rappresenta quasi 20mila coristi, e il vicariato dell’arcidiocesi di Vienna. Margret Popper-Appel, presidente del ChorForum Vienna, sottolinea una situazione vantaggiosa per tutti: “Entrambe le parti vedono un grande guadagno ideale nella cooperazione. Sarebbe auspicabile che questa cooperazione potesse essere estesa e approfondita in tutta Vienna”. Il ChorForum Wien, che esiste da 20 anni, ha 133 associazioni membri. Diverse nuove collaborazioni sono già state concluse: ai cori vengono assegnate sale prove, o l’uso delle chiese in orari non destinati alla pubblica preghiera, e in cambio offrono alle parrocchie ospitanti l’animazione liturgica con accompagnamento musicale e corale alle messe, dice l’accordo. Tre cori tra i principali della capitale austriaca hanno già trovato sistemazione: il Landesjugendchor, coro giovanile statale, utilizzerà la grande sala parrocchiale nella parrocchia Zur Götlichen Liebe a Vienna-Simmering; la parrocchia Inzersdorf-Neustift sarà la sede del Coro dell’Incontro; mentre il coro Persefone proverà nella chiesa Donaucity appena i regolamenti per la pandemia lo consentiranno.

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