Papa Francesco: “garantire il rispetto dello stato di diritto, indipendentemente dagli interessi politici dominanti”

“L’adesione al principio di uguaglianza davanti alla legge, la prevenzione dell’arbitrarietà, la garanzia di trasparenza, la promozione di una partecipazione giusta nel processo decisionale, la salvaguardia del principio di sicurezza giuridica e il rispetto del giusto processo”: sono questi i “valori e criteri indispensabili che derivano dal concetto generale di Stato di diritto e che, se implementati, hanno il potere di condurci alla realizzazione della giustizia, condizione senza la quale non possiamo raggiungere l’armonia sociale e la fraternità universale di cui abbiamo bisogno oggi”. È quanto si legge nel messaggio, in spagnolo, inviato dal Papa ai partecipanti all’Assembly of parties dell’IDLO (International Development Law Organization) che ha luogo oggi a Roma presso il Ministero degli Affari Esteri. Secondo Francesco, inoltre, tali principi sono la “virtù necessaria” affinché “i conflitti si risolvano in forma pacifica, senza che prevalga il diritto del più forte, ma la forza del diritto”. “Purtroppo siamo lontani dal raggiungimento di questo obiettivo”, la denuncia del Papa, in un contesto “segnato da gravi crisi interconnesse” e dove “si percepisce dolorosamente l’aumento dei conflitti violenti, degli effetti sempre più nocivi del cambiamento climatico, della corruzione e delle disuguaglianze”. Di qui la necessità di “una giustizia centra sulle persone e rivolta a rafforzare le società pacifiche, giuste e inclusive”, a servizio della persona umana “per proteggere la sua dignità, senza alcuna eccezione”. Di fonte ad una “concezione erronea della persona umana, che mina la sua protezione e apre progressivamente la porta a gravi abusi”, solo la legge, secondo Francesco, “può costituire il requisito previo indispensabile per l’esercizio di qualunque potere”. Gli organismi governativi responsabili, dunque, “devono garantire il rispetto dello stato di diritto, indipendentemente dagli interessi politici dominanti”. Solo lo Stato di diritto, conclude il Papa, può “rinnovare la fiducia e la legittimità del governo pubblico, combattere le disuguaglianze, promuovere il benessere delle persone, favorire la salvaguardia dei diritti di base, favorire un’adeguata partecipazione alla presa delle decisioni e facilitare lo sviluppo di leggi e politiche che soddisfino le propri necessità reale, contribuendo così a creare un mondo dove tutti i diritti umani siano trattati con dignità e dispetto”.

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