Monaci martiri Casamari: dom Camilli (abate), “beatificazione è un evento senza precedenti nella storia dell’abbazia”

“La beatificazione dei martiri di Casamari è la testimonianza dell’attualità del carisma della vita cistercense”. Sono parole di dom Loreto Camilli, abate a di Casamari (Fr), intervistato dal Sir alla vigilia della beatificazione dei sei monaci uccisi in odio alla fede nel 1799. La celebrazione, sabato 17 aprile alle 10.30, sarà presieduta dal card. Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle cause dei santi. “Sarà un evento senza precedenti nella storia dell’abbazia. È suggestivo che il rito con cui i monaci saranno elevati agli onori dell’altare venga celebrato qui, dove hanno testimoniato fino all’estremo la fedeltà a Cristo – prosegue l’abate –. Sono stati modelli di Vangelo vissuto, seguendo il percorso tracciato dalla Regola di san Benedetto”. Il martirio di quattro monaci francesi, padre Simeone Cardon, fra Albertino Maisonade, fra Modesto Burgen, fra Maturino Pitri, uno della Repubblica Ceca, padre Domenico Zavřel, e un italiano, fra Zosimo Brambat, uccisi dai soldati dell’esercito rivoluzionario francese in ritirata da Napoli, alcuni mentre cercavano di difendere le particole dell’Eucarestia, è stato riconosciuto dal Papa nel 2020. Aggiunge dom Camilli: “La beatificazione è un dono di Dio che, pur riversato sulla nostra ecclesia particularis, si espande sulla Chiesa universale. I santi sono il segno della vivacità delle diocesi, degli ordini religiosi, dei movimenti ecclesiali”. “Anche se la pandemia ha impedito di realizzare molte iniziative, tra i fedeli siamo riusciti comunque a promuovere l’esempio di questi martiri, per invocarne la protezione”, conclude.

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