Consiglio europeo: i 27 leader Ue, difficili rapporti con la Turchia. Ribadita la collaborazione con Ankara sulla gestione delle migrazioni

(foto SIR/European Council)

Nel corso del Consiglio europeo, svoltosi ieri in videoconferenza (la prevista seconda giornata di lavori è stata annullata), sono emerse, pur nella sobrietà del confronto diplomatico, differenze di accenti e di posizioni tra i 27 capi di Stat e di governo. La crisi – sanitaria ed economica – innescata dalla pandemia crea preoccupazioni e problemi in ogni Stato membro, anche se alcuni – come Italia e Spagna – sono più colpiti dal Covid ed esposti alle sue conseguenze. Le campagne vaccinali procedono a rilento, mentre il fuoriuscito Regno Unito marcia più speditamente (benché il numero dei morti per coronavirus sull’isola sia il più alto in Europa). Il summit Ue ha poi affrontato altri temi e nella dichiarazione finale appare un lungo capitolo su mercato unico, politica industriale, trasformazione digitale (che fra l’altro richiede di affrontare inediti aspetti tecnici, fiscali e legislativi). Un altro tema in agenda era il “Mediterraneo orientale”, ovvero i rapporti con la Turchia. “Ricordiamo l’interesse strategico dell’Unione europea ad avere un contesto stabile e sicuro nel Mediterraneo orientale e sviluppare relazioni di cooperazione reciprocamente vantaggiose con la Turchia”, affermano i Ventisette. “Accogliamo con favore il recente allentamento delle tensioni nel Mediterraneo orientale grazie all’interruzione delle attività illegali di trivellazione, alla ripresa dei colloqui bilaterali tra Grecia e Turchia e ai prossimi colloqui sulla questione cipriota sotto l’egida delle Nazioni Unite”. “Invitiamo la Turchia ad astenersi da nuove provocazioni o azioni unilaterali in violazione del diritto internazionale”.

“Apprezziamo il fatto che la Turchia accolga circa quattro milioni di rifugiati siriani e concordiamo di portare avanti l’assistenza dell’Unione europea ai rifugiati e alle comunità di accoglienza. Invitiamo – affermano ancora i leader europei – la Commissione a presentare al Consiglio una proposta per il proseguimento dei finanziamenti a favore dei rifugiati siriani in Turchia, Giordania, Libano e in altre parti della regione”. “Per quanto riguarda la gestione della migrazione, nel quadro della più ampia strategia dell’Ue che comprende tutte le rotte migratorie, dovrebbe essere rafforzata la cooperazione con la Turchia in particolare in settori quali la protezione delle frontiere, la lotta contro la migrazione illegale e il ritorno in Turchia dei migranti irregolari e dei richiedenti asilo respinti, conformemente alla dichiarazione Ue-Turchia, applicata in modo non discriminatorio”. Non ultimo, “lo Stato di diritto e i diritti fondamentali rimangono una preoccupazione fondamentale. Gli attacchi ai partiti politici e ai media e altre recenti decisioni rappresentano significative battute d’arresto per i diritti umani e sono in contrasto con gli obblighi della Turchia di rispettare la democrazia, lo Stato di diritto e i diritti delle donne”.

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