Beni confiscati: Libera, “670 Comuni non pubblicano l’elenco e informazioni sul loro sito internet”

“Su 1.076 Comuni monitorati destinatari di beni immobili confiscati 670 non pubblicano l’elenco sul loro sito internet. Ciò significa che ben il 62% dei Comuni è totalmente inadempiente”. Lo riporta Libera in “RimanDATI”, il primo Report nazionale sullo stato della trasparenza dei beni confiscati nelle amministrazioni locali, promosso in collaborazione con il Gruppo Abele e il Dipartimento di Culture, politica e società dell’Università di Torino.
Il primato negativo in termini assoluti spetta ai Comuni del Sud Italia compreso le isole con ben 392 Comuni che non pubblicano elenco, segue il Nord Italia con 213 Comuni e il Centro con 65 Comuni che non pubblicano dati. A livello regionale tra le più “virtuose” Basilicata, Marche, Emilia-Romagna, Liguria e Lazio. Tra le regioni meno trasparenti segnaliamo Umbria, Trentino Alto Adige, Abruzzo, Sardegna, Toscana e Campania. “La conoscibilità e la piena fruibilità dei dati, delle notizie e delle informazioni sui patrimoni confiscati non possono che essere a loro volta considerati elementi di primaria importanza. Ecco perché insistiamo nel ritenere che la trasparenza, anche in questo ambito, debba e possa essere considerata anch’essa un bene comune, in ciò confortati dalle previsioni normative del Codice Antimafia, che impongono agli Enti Locali di mettere a disposizione di tutte e di tutti i dati sui beni confiscati trasferiti al loro patrimonio, pubblicandoli in un apposito e specifico elenco”.
La richiesta è che “i beni confiscati diventino sempre di più strumenti di partecipazione democratica e di coesione territoriale”. “Le esperienze di informazione, formazione ed accompagnamento territoriale hanno reso evidente l’importanza di attivare percorsi di progettazione partecipata e di monitoraggio civico, attraverso il coinvolgimento dei cittadini e delle realtà sociali”.

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