Università: le voci del webinar Luiss. Mistretta (Farnesina), all’Africa serve “un grande piano per la formazione”

(DIRE-SIR) – Più che un Piano Marshall all’Africa serve “un grande piano per la formazione” universitaria e professionale: lo ha detto oggi Giuseppe Mistretta, direttore centrale per l’Africa del ministero degli Affari esteri, intervenendo a un webinar organizzato dalla Luiss Guido Carli.
L’incontro, secondo appuntamento del ciclo Programma diaspore, dedicato ai rapporti tra l’Italia e il continente, è stato aperto da un minuto di silenzio in ricordo dell’ambasciatore Luca Attanasio e delle altre vittime dell’agguato avvenuto ieri nell’est della Repubblica democratica del Congo.
“In Africa ogni anno ci sono 30 milioni di nuovi nati che sostengono il trend demografico e così ogni anno almeno 15 milioni di giovani dovrebbero essere impiegati nel modo del lavoro” la premessa di Mistretta. “Oggi il continente ne assorbe invece solo fra i tre e i quattro milioni: il gap da colmare è enorme”.
Secondo il direttore, il divario contribuisce ad alimentare situazioni di crisi e conflitto, evidenziate da episodi come l’agguato di ieri in Congo. “Bisogna garantire lavoro – ha sottolineato Mistretta – anche per evitare povertà, emarginazione e fenomeni di violenza”.
Secondo il direttore, “una crescita che assorba dieci o 15 milioni di africani l’anno equivale al 7 per cento del Pil complessivo del continente”. La tesi del diplomatico è che l’Italia “fa parecchio”, non solo e non tanto per le borse di studio garantite dal ministero degli Esteri quanto per il contributo aggiuntivo offerto da soggetti privati e fondazioni legate a realtà imprenditoriali, come ad esempio Enel, E4Impact o Eni che garantiscono processi di training”.
Mistretta ha concluso con un appello: “Bisogna guardare anche a ciò che fa la Cina” ha detto il direttore. “Stando ai dati dell’ultima conferenza Focac, ogni anno Pechino dà fino a 50.000 borse di studio, più una serie di altre attività: l’Europa fa bene a puntare su programmi come Erasmus Mundi ma deve realizzare più sinergia con tutte le iniziative private”.

(www.dire.it)

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