Diocesi: mons. Delpini (Milano), Discorso alla città. Famiglia, giovani, ambiente e lavoro le priorità

(da Milano) Nel capitolo che il “Discorso alla città” dell’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, dedica alla lungimiranza, appare il deciso invito a guardare oltre l’immediato per “individuare vie da percorrere” a livello comunitario (città, territorio). Nel contributo che – in tale direzione – il vescovo offre, “con convinzione e modestia”, figura anzitutto una “priorità”: “promuovere la famiglia”. Segue l’indicazione di una “emergenza”: “offrire ai giovani buoni ragioni per desiderare di diventare adulti”. Poi due “sfide”: ambiente e lavoro, peraltro correlate tra loro.
Il discorso prevede un secondo capitolo centrato sulla “fierezza”, declinato in tre sottolineature: “non lasciamoci cadere le braccia”; esprimere gratitudine e riconoscenza; “promuovere la partecipazione”. Il terzo capitolo punta sul tema della resistenza, con due paragrafi: “elogio agli artigiani del bene comune” e “resistere alle insidie”.
In uno dei passaggi-chiave del discorso, mons. Delpini afferma: “La complessità delle situazioni, l’insistenza della comunicazione pubblica e dei social nel gridare la gravità dei problemi, nel mettere in evidenza fatti di cronaca orribili e sentimenti di rabbia inducono a un senso di scoraggiamento, di rinuncia, di sfiducia nel futuro e nell’umanità. Noi, però, celebriamo sant’Ambrogio come patrono e dichiariamo che fa parte della nostra identità ambrosiana il trovarsi a proprio agio nella storia. Non possiamo essere rinunciatari perché siamo consapevoli di essere al mondo non per essere serviti, ma per servire: la vita è una missione, non l’aspettativa che siano soddisfatte le nostre pretese. Non possiamo chiuderci in noi stessi, costruendo mura per la nostra sicurezza, perché siamo convinti che la sicurezza di un popolo, di una città, di una famiglia, di una persona non dipenda dal suo isolamento, ma dalle relazioni di buon vicinato e dalle alleanze da stabilire e da onorare”. Nel paragrafo successivo, sulla riconoscenza, aggiunge: “Questo atteggiamento costruttivo e intraprendente merita la gratitudine di tutti. E io mi faccio voce della gente che ringrazia coloro che si fanno avanti per assumersi responsabilità nella nostra vita sociale. I milanesi sono già “bauscia” per conto loro e non hanno bisogno dei miei complimenti, ma la speranza di questa nostra terra ospitale è che tutta la gente che vive a Milano faccia proprie le virtù dei milanesi e cerchi di evitare i loro difetti, perché questa terra vive per il contributo di tutti”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia