Papa Francesco: incontro con il Giàvera Festival. “Siete crocevia e luogo di incontro per diffondere una cultura dell’accoglienza”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Cari fratelli e sorelle, vi ringrazio di avermi fatto conoscere l’esperienza del vostro Festival”, che “è diventato un crocevia, un luogo di incontro, di dialogo, di conoscenza reciproca. E anche un luogo dove condividere la speranza, il sogno di un mondo più fraterno”. Oggi, nel Palazzo apostolico vaticano, Papa Francesco ha incontrato gli organizzatori del Festival interculturale di Giàvera del Montello, rivolgendo un saluto. “È bello e molto significativo che il vostro Festival sia nato e sempre rinasca da un’esperienza di convivenza. Non nasce a tavolino, sulla base di un progetto ideologico, ma da giornate, mesi, anni di condivisione con i migranti. Con le loro storie, coi loro problemi, e soprattutto con il loro bagaglio di umanità, di tradizioni, di cultura, di fede… E poi – questo sì – la vostra iniziativa nasce dalla volontà di far conoscere l’esperienza vissuta, di farla circolare nel tessuto sociale, per contribuire a diffondere una cultura di accoglienza. C’è n’è tanto bisogno”. Bergoglio ha aggiunto: “la realtà delle migrazioni nel nostro tempo ha assunto caratteristiche che a volte possono spaventare. Oggettivamente il fenomeno è molto complesso, e purtroppo ci sono gruppi criminali che ne approfittano; i migranti rischiano di essere strumentalizzati anche all’interno dei conflitti geopolitici. Allora cessano di essere persone e diventano numeri. Pertanto c’è più che mai bisogno di luoghi in cui si mettono al centro i volti, le storie, i canti, le preghiere, l’arte dei migranti. Questo modo di vedere la realtà delle migrazioni non vuol dire nascondere o ignorare le difficoltà e i problemi”.
“Chi meglio di voi li conosce e può testimoniarli? E dunque è importante che le vostre esperienze siano anche messe a disposizione della buona politica, per aiutare chi ha responsabilità di governo a livello locale, nazionale e internazionale a fare scelte che sappiano sempre unire il sano realismo con il rispetto della dignità delle persone”.
Il Papa ha aggiunto: “vi propongo di prendere come modello Abramo, che Dio chiamò a partire e che rimase sempre migrante in tutta la sua vita. Abramo è un padre che come cristiani condividiamo con ebrei e musulmani, ma è una figura in cui possono riconoscersi tutti gli uomini e le donne che concepiscono la vita come viaggio alla ricerca della terra promessa, terra di libertà e di pace, dove vivere insieme come fratelli”.

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