Festival della Dottrina Sociale: messaggio dell’arcivescovo anglicano Welby, “è un momento cruciale per l’umanità”

“Che la speranza, il coraggio e la creatività di Cristo vi accompagnino nel considerare la vasta gamma di argomenti del programma di questo Festival”. E’ l’augurio inviato in un messaggio dall’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, ai partecipanti all’undicesima edizione del Festival della Dottrina Sociale di Verona “Audaci nella speranza, creativi con coraggio” che si apre oggi. “Questo è un momento cruciale per l’umanità”, scrive l’arcivescovo Welby, guida spirituale della Chiesa anglicana nel mondo, “poiché affrontiamo così tanti problemi, immensi, non ultima la pandemia, che infuria ancora nel mondo, come pure la crisi climatica, presente nel nostro pensiero in modo speciale in questo momento. Queste sfide globali provocano i loro effetti peggiori su chi è già povero e vulnerabile. Loro sono degni della nostra speciale cura e del nostro rispetto. Gesù stesso si identifica con loro e ci chiama tutti a condividere la sua compassione e a prenderci cura degli altri, non solo con la tenerezza del cuore ma con azioni concrete. Per questa ragione il vostro incontro è estremamente importante, per le sue considerazioni sulla dottrina sociale cristiana”. Secondo l’arcivescovo, “L’azione richiede pensiero e il pensiero richiede studio. La dottrina sociale cristiana ci offre un prezioso tesoro che contiene ricchezze di luce per ispirare il nostro pensiero. Nessuno ci conosce o ci capisce come Cristo, Colui che è Dio e, allo stesso tempo, perfettamente umano. La sua Buona Novella, nel formare e plasmare la nostra dottrina sociale, è un grande dono che noi oggi possiamo offrire per il bene comune dell’umanità”. “Il tema centrale di questi quattro giorni del vostro incontro – scrive ancora l’arcivescovo – ci invita a rimanere radicati in Cristo. Questo atto spirituale è l’atto politico e sociale più vigoroso che noi possiamo fare. Ci offre un nuovo modo di pensare e un nuovo modo di comportarci”. Nel corso del Festival, verranno trattati temi cruciali come la pandemia e l’ambiente, l’educazione e la cultura, i problemi geopolitici che affliggono paesi come l’Afghanistan, l’Iraq, la Siria, il Libano e il continente africano. “È un programma arduo e ambizioso”, osserva Welby che conclude: “Possa la nostra cooperazione, oltre le differenze confessionali, approfondire la nostra speranza perché rimaniamo più fermamente fondati in Cristo”.

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