Tratta: Pime-Mani Tese-Caritas Ambrosiana, “effetto Covid sul fenomeno, dalla strada all’indoor”

Chi sono le nuove schiave della prostituzione coatta? Da dove vengono? Dove e come sono forzate a vendere il loro corpo? Anche quest’anno, in vista della Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta voluta da Papa Francesco (che si celebra l’8 febbraio, festa di Santa Bakhita), il Centro Pime di Milano, Mani Tese e Caritas Ambrosiana propongono, in collaborazione con Ucsi Lombardia, una  diretta streaming che si svolgerà sabato 6 febbraio dalle 10 alle 12. “In questi ultimi anni il fenomeno della tratta è cambiato anche in Italia, specialmente per quanto riguarda la prostituzione coatta – spiegano i promotori –. Sono diminuite infatti le donne nigeriane – i cui sbarchi sono calati drasticamente, ma il cui sfruttamento è diventato ancora più brutale in Libia – e sono aumentate le donne di altre nazionalità così come le persone transessuali. Il fenomeno, inoltre, anche a causa del coronavirus, si è ulteriormente spostato dalla strada all’indoor (e all’online), rendendo le vittime ancora più invisibili, inavvicinabili e vulnerabili”. Nel mondo sono oltre 40 milioni le vittime di tratta. Tra queste, il 72% sono donne, mentre il 23% sono minori. Fra le principali finalità della tratta vi sono lo sfruttamento sessuale (quasi 60%) e il lavoro forzato (34%). All’evento on line interverranno Laurence Hart, direttore ufficio Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) per il Mediterraneo; Cinzia Bragagnolo, coordinatrice Numero verde antitratta; Manuela De Marco, Ufficio politiche migratorie e protezione internazionale di Caritas Italiana.

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