Papa Francesco: messa inizio anno, “Gesù non è un’idea astratta, è nato da donna”. “Le donne sono concrete”

“Le donne conoscono questa concretezza paziente: noi uomini siamo spesso astratti e vogliamo qualcosa subito; le donne sono concrete e sanno tessere con pazienza i fili della vita”. E’ l’omaggio del Papa, nell’omelia della solennità di Maria Santissima Madre di Dio e nella ricorrenza della 54.ma Giornata Mondiale della Pace, letta dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin. “Quante donne, quante madri in questo modo fanno nascere e rinascere la vita, dando futuro al mondo!”, esclama Francesco: “Non siamo al mondo per morire, ma per generare vita. La santa Madre di Dio ci insegna che il primo passo per dare vita a quanto ci circonda è amarlo dentro di noi. Ella, dice oggi il Vangelo, ‘custodiva tutto nel cuore’”. “Il Signore è nato come noi”, ricorda Francesco: “Non è apparso adulto, ma bambino; non è venuto al mondo da solo, ma da una donna, dopo nove mesi nel grembo della Madre, dalla quale si è lasciato tessere l’umanità. Il cuore del Signore ha iniziato a palpitare in Maria, il Dio della vita ha preso l’ossigeno da lei. Da allora Maria ci unisce a Dio, perché in lei Dio si è legato alla nostra carne e non l’ha lasciata più. Maria – amava dire san Francesco – ‘ha reso nostro fratello il Signore della Maestà’. Ella non è solo il ponte tra noi e Dio, è di più: è la strada che Dio ha percorso per giungere a noi ed è la strada che dobbiamo percorrere noi per giungere a Lui. Attraverso Maria incontriamo Dio come Lui vuole: nella tenerezza, nell’intimità, nella carne. Sì, perché Gesù non è un’idea astratta, è concreto, incarnato, è nato da donna ed è cresciuto pazientemente”.

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