Migranti: card. Czerny, cercare “misure alternative alla detenzione”

“Misure alternative alla detenzione dei migranti; accesso al territorio ai richiedenti di protezione internazionale; dignità di lavoratori migranti”. Sono questi alcuni versanti su cui la Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale sta lavorando, per “aiutare il lavoro della Commissione vaticana Covid-19 e soprattutto di sostenere il magistero del Santo Padre”. Lo ha reso noto il card. Michael Czerny, sottosegretario del citato dicastero, intervenendo all’assemblea plenaria del Ccee (Consiglio delle Conferenze episcpali europee), in corso in questi giorni on line. “Durante la pandemia – ha proseguito Czerny – la Sezione si è adoperata per raccogliere le buone pratiche delle chiese locali che accompagnano le persone più vulnerabili in movimento e di comporne un bollettino dal titolo “Nessuno va dimenticato!”. Finora, sono state pubblicate 20 edizioni del bollettino”. Tra le “buone pratiche” messe in atto dalle chiese locali in questo tempo di pandemia, il cardinale ha citato l’Arcidiocesi di Madrid, dove è attiva la “Mesa por la hospitalidad”, un centro che fornisce alle persone forzatamente sfollate pasti e letti provvisori, riconvertito in rifugio, e Sisak, in Croazia, dove la Caritas ha provveduto alla creazione di un filmato di sensibilizzazione sulla migrazione forzata durante la pandemia, che verrà proiettato ai bambini a agli studenti croati. Grazie all’impegno della Comunità Sant’Egidio, inoltre, a Lesbo dal 4 agosto è aperto il primo “ristorante solidale” per i profughi e gestito dalla Comunità con la partecipazione dei profughi che si trovano sull’isola.

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