Discorso sullo stato dell’Unione: Covid-19 segna l’agenda Ue. Von der Leyen: digitale, migrazioni, piano contro il razzismo e diritti Lgbti

Foto SIR/PE

“L’Europa deve ora aprire la strada al digitale, o dovrà seguire la via degli altri”. Ursula von der Leyen ha insistito molto, durante il Discorso sullo stato dell’Unione, sul tema dell’innovazione e della competitività, passaggi necessari per rispondere alla crisi economica e rilanciare imprese e lavoro. Ha chiesto un piano comune per l’Europa digitale con obiettivi “chiaramente definiti per il 2030”, come connettività, competenze e servizi pubblici digitali. Ha inoltre annunciato che l’Ue investirà il 20% del budget di Next Generation Eu nel digitale.
Ampio il capitolo sulla politica estera e le grandi emergenze politiche e umanitarie: dalla Bielorussia alla Turchia, dalla Russia all’Africa. La presidente ha chiesto la “rivitalizzazione” e la “riforma del sistema multilaterale”, comprese le Nazioni Unite, l’Omc e l’Oms. Ha esortato gli Stati membri ad accettare il voto a maggioranza qualificata sulle relazioni esterne “almeno sui diritti umani e sull’attuazione delle sanzioni”. Riferendosi a “nuovi inizi con vecchi amici”, la presidente dell’esecutivo Ue ha detto che l’Europa è pronta a costruire “una nuova agenda transatlantica con gli Stati Uniti” e a raggiungere un accordo con il Regno Unito per il Brexit, “a condizione che onori l’accordo di recesso, una questione di diritto su cui non torneremo mai indietro”. Nell’intervento in emiciclo a Bruxelles anche un “pacchetto di ripresa economica per i Balcani occidentali”. Necessario inoltre rafforzare i con l’Africa come “partner naturale”. Von der Leyen si è impegnata a utilizzare la “forza diplomatica e il potere economico dell’Europa per mediare accordi che fanno la differenza” su questioni etiche, dei diritti umani e ambientali su scala globale. Durante il discorso, la presidente ha rivelato che “la prossima settimana la Commissione presenterà il suo nuovo Patto sulla migrazione, con un approccio basato sull’umanità, la solidarietà” e una “netta distinzione tra chi ha il diritto di restare e chi no”. Ma prima di tutto ha ribadito “il dovere di salvare le vite in mare” e di contrastare la tratta di essere umani. Ha spiegato che la Commissione “si farà avanti e si assumerà la responsabilità” di affrontare la situazione dopo l’incendio di Moria. Poi ha chiesto con vigore l’impegno di tutti gli Stati membri, perché “la migrazione è una sfida europea e tutta l’Europa deve fare la sua parte”.
Ursula von der Leyen ha quindi annunciato che la Commissione presenterà un “piano d’azione europeo contro il razzismo”, rafforzerà le leggi sull’uguaglianza razziale ed estenderà l’elenco dei crimini a livello dell’Ue a tutte le forme di crimini ispirati dall’odio e discorsi d’odio, basati su razza, religione, genere o sessualità. La Commissione nominerà anche il suo primo coordinatore contro il razzismo in assoluto. Presenterà una strategia per rafforzare i diritti Lgbti e “spingerà per il riconoscimento reciproco delle relazioni familiari nell’Ue: “se si è genitori in un Paese – ha dichiarato – lo si è in tutti i Paesi”.

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