Coronavirus Covid-19: Iss-Ministero Salute, “in Italia 1.374 focolai attivi, 490 i nuovi. Se persistesse trend di aumento, capacità di risposta servizi territoriali potrebbero essere messe a dura prova”

Photo SIR/UE

“Anche in questa settimana di monitoraggio sono stati diagnosticati nuovi casi di infezione da Sars-­CoV-­2 in tutte le Regioni/Province autonome. Nella settimana di monitoraggio il 36% dei nuovi casi diagnosticati in Italia è stato identificato tramite attività di screening, mentre il 32% nell’ambito di attività di contact tracing. I rimanenti casi sono stati identificati in quanto sintomatici (27%) o non è riportata la ragione dell’accertamento diagnostico (5%). Quindi, complessivamente, il 68% dei nuovi casi sono stati diagnosticati grazie alla intensa attività di screening e alla indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti”. Lo evidenzia il Monitoraggio sull’attuale fase dell’epidemia da Covid-19 in Italia, nel Report settimanale delle Regioni a cura della Cabina di Regia (Ministero della Salute e Istituto superiore di sanità), con una analisi dei dati relativi al periodo  17‐23 agosto 2020.
“Sedici Regioni/Province hanno riportato un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente (flusso Iss) che non può essere attribuito unicamente ad un aumento di casi importati da Stato estero. Sebbene il numero di nuovi casi in molte Regioni/Province autonome rimanga contenuto, in altre realtà regionali continuano ad essere segnalati un numero elevato di nuovi casi e si osserva un diffuso trend in aumento”, sottolinea il report. Questo, secondo gli esperti, “deve invitare alla cautela in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione di Sars­‐CoV­‐2 è ancora rilevante. Sebbene sia segnalato, in alcune Regioni, un aumento nel numero di ospedalizzazioni, in nessuna delle Regioni/Province autonome sono stati identificati segnali di sovraccarico dei servizi sanitari assistenziali”.
Tuttavia, “si conferma l’importante e crescente impegno dei servizi territoriali (Dipartimenti di prevenzione) per far sì che i focolai presenti siano prontamente identificati ed indagati”.
Un dato sicuramente desta attenzione: “Nella settimana di monitoraggio sono stati riportati complessivamente 1.374 focolai attivi di cui 490 nuovi (la definizione adottata di focolaio prevede la individuazione di 2 o più casi positivi tra loro collegati), entrambi in aumento per la quarta settimana consecutiva (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 1.077 focolai attivi di cui 281 nuovi)”.
Questo comporta “un sempre maggiore impegno dei servizi territoriali nelle attività di ricerca dei contatti. I servizi territoriali sono riusciti finora a contenere la trasmissione locale del virus ma, qualora dovesse persistere l’attuale trend di incidenza in aumento, le capacità di risposta di questi servizi potrebbero essere messe a dura prova”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa