Coronavirus Covid-19: Caritas America Latina e Caraibi, “grazie” a operatori e volontari. “Continuate a servire i più vulnerabili”

Un grazie a tutti gli operatori e volontari che hanno operato e continuano a operare in questi mesi a contatto con i più vulnerabili e svantaggiati di fronte agli effetti causati dal Covid-19. Il messaggio arriva dalla Caritas dell’America Latina e dei Caraibi, attraverso un messaggio diretto alle Caritas parrocchiali, diocesane e nazionali, firmato dal presidente della Caritas continentale, mons. José Luis Azuaje Ayala, arcivescovo di Maracaibo (Venezuela), dal coordinatore, padre Francisco Hernández Rojas, e dai coordinatori delle varie zone nelle quali è suddiviso il continente. “Conosciamo – si legge nel messaggio – lo sforzo che ognuno di voi, sia nell’ambito del volontariato sia del proprio lavoro, ha compiuto negli ultimi mesi. Conosciamo il vostro coraggio e vi esortiamo a continuare a servire le persone più vulnerabili, in un contesto che vi ha costretto ad adattarvi a nuove situazioni, a lavorare da casa, a cambiare il vostro servizio o compito, ad assumere più responsabilità in risposta all’aumento della domanda”.
Prosegue il messaggio: “Apprezziamo questa testimonianza di dedizione e servizio, per questo vogliamo inviarvi il nostro messaggio di ringraziamento e congratulazioni per il lavoro svolto. Siamo orgogliosi di sapere che siamo partner nell’opera di servire coloro che soffrono di più di questa crisi. Sappiamo che lo fate per una profonda convinzione di voler essere servitori del Signore” e che “lo fate anche” manifestando che la Chiesa è casa e scuola di comunione, in dialogo e in rete con altre persone, organizzazioni della società civile e persino al servizio delle politiche pubbliche. Sappiamo che ciò richiede apertura, spirito di dialogo e un senso di corresponsabilità per i cittadini che apprezziamo particolarmente”.
Questo tempo, “segnato da espressioni di solidarietà, ha rafforzato la missione pastorale a cui siamo stati chiamati come Caritas, portando aiuti umanitari in carceri, case di cura, case per migranti, orfanotrofi, famiglie a basso reddito e altri gruppi vulnerabili”. Il messaggio si conclude esprimendo vicinanza ai volontari e operatori rimasti contagiati e raccomandando a tutti di proteggersi e di seguire le indicazioni delle autorità sanitarie.

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